Pisa, Giovanni Corrado a cuore aperto

Giovanni Corrado, figlio del presidente del Pisa, Giuseppe, ai microfoni di TMW Radio ha tracciato un bilancio della situazione che si è venuta a creare.

“I prossimi 4-5 mesi non saranno duri, ma saranno mesi di apnea – ha precisato -. Saranno difficili, vista la posizione in classifica. Ma i mesi passati non sono considerati meno impegnativi. La trattativa per il club è stata complessa, è stato fatto un grande lavoro ma adesso ne serve un altro. Ci stiamo attrezzando. C’è stato un momento in cui abbiamo creduto che l’operazione non si sarebbe più fatta. Avevamo fatto un comunicato sulla trattativa saltata, che aveva poi creato un’altra difficoltà per il club. Credevamo che fosse finita, avevamo l’operazione di chiudere entro quella data per rispetto della città e dei tifosi. Quella volta sono stato fino a tarda notte al telefono con Abodi, eravamo convinti che l’affare non sarebbe stato chiuso. Poi, 48 ore dopo, s’è riaperto qualche spiraglio. Non credevamo di potercela fare, poi abbiamo pensato a un’altra soluzione. Oggi la squadra è come se avesse 17 punti, qualunque valutazione era superiore al reale valore del club in graduatoria ma abbiamo deciso di andare avanti comunque e oggi siamo qui a parlarne”.

“Il primo acquisto? In questo ultimo mese le attenzioni sono state rivolte ad altri aspetti. Questo aspetto interessa giornalisti e tifosi, per il primo acquisto dico che stiamo agendo nella massima calma. La squadra è da ritoccare, ma c’è anche da rispettare i ragazzi per quanto fatto finora. Raggiungere certi risultati nella situazione precedente, è stata una impresa. Con Gattuso valutiamo gli innesti giusti, ma servono calciatori e uomini in grado di rinforzare la squadra ma senza indebolire la società. Personalmente ho vissuto un caso simile anche al Parma, che ora è in una categoria che non merita. Con le dovute attenzioni, cercheremo quei profili per ottenere la salvezza che per noi è fondamentale. Considerando la classifica col Pisa a quota 17 punti, serve tempo per chiudere operazioni comunque complicate”.”Manca un direttore sportivo? Per il momento è una scelta dovuta anche dalle tempistiche, per ora io e mio padre lavoriamo con Gattuso. Collaboriamo con delle persone, che magari in futuro potrebbero entrare nel club. A oggi preferiamo lavorare a stretto contatto con l’allenatore, che conosce i ragazzi e che ha guidato il Pisa occupando vari ruoli in questi mesi. Serve il gruppo, serve una società che sia in grado di dare sicurezza. Col passare del tempo, inseriremo altre persone nell’organigramma”.

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