Piatek si sblocca, il Milan batte il Verona tra le polemiche

Il Milan sfata la maledizione del Bentegodi, battendo i gialloblù per 1 a 0 firmato da Piatek su rigore nella ripresa. A farla da padrone il Var, davanti a 24.636 spettatori, di cui diverse migliaia rossonere, che ha confermato diverse decisioni arbitrali. Non mancheranno le polemiche. In classifica: Milan 6 punti, Verona 4. Prossimo turno: Milan-Inter, Juventus-Verona.

Primo tempo. Inizio spumeggiante su entrambi i fronti. Stacco di Verre da centro area, palla sulla traversa. In un battibaleno, però, i rossoneri si riversano nell’area gialloblù: due angoli, un’uscita di Silvestri alla disperata, una conclusione di Piatek sopra la traversa compongono il primo sussulto milanista. Quindi sale in cattedra Donnarumma, bravo prima a respingere, quindi a neutralizzare la rovesciata centrale di Zaccagni. Partita piacevole davanti al pubblico delle grandi occasioni. 15’: Suso batte una punizione dal lato corto dell’area scaligera, nulla di fatto. 21’: Stepinski commette fallo su Musacchio sulla trequarti rossonera, l’arbitro lo ammonisce in prima battuta, quindi richiamato dal Var, analizzata l’azione, estrae il cartellino rosso per gioco pericoloso tra le vibranti proteste dei calciatori di casa. Verona in dieci senza una punta di ruolo. Il Bentegodi di fede gialloblù s’infiamma. 28’: Milan in superiorità numerica ma anche sorpreso da Verre che, stoppa magnificamente al limite, calciando appena sopra l’incrocio. Risponde il Milan: Suso per Kessie in area, conclusione deviata in angolo. Dal quale scaturisce uno traversone pericolosissimo dello stesso Suso che attraversa l’intera area scaligera senza che nessun rossonero trovi la deviazione vincente. Scorrono i minuti, il copione è scritto: Hellas con 10 giocatori dietro la linea della palla, il Milan imbastisce da destra a sinistra un gioco ragionato quanto sterile. Risultato? Nessun grattacapo per l’estremo Silvestri. Ci provano prima Suso, poi Kessie da distanza ravvicinata, chiusi in angolo da una difesa ermetica. Un minuto di recupero e tutti negli spogliatoi.

Secondo tempo. Inizio di ripresa con l’ex Rebic in campo per Paquetà: questa la mossa di Giampaolo per ridare brio ad una manovra rossonera imbalsamata. Suso ripresenta il biglietto da visita: solita conclusione a cercare il secondo palo dalla destra, palla fuori di un niente. Solita pellicola post espulsione Stepinski: Milan trottola nella trequarti gialloblù senza incidere. Con passare dei minuti i rossoneri riescono a collezionare due occasioni: dapprima tocco ravvicinato di Rebic, quindi clamoroso palo di Calabria (12’) dalla destra. L’Hellas non molla, anzi alla prima opportunità sfiora il vantaggio con un altrettanto clamoroso legno colpito da Verre (14’). La gara, finalmente, si vivacizza. 20’: “mani” in area scaligera di Gunter, l’arbitro assegna il rigore, confermato dal Var: Piatek (23’) batte Silvestri per lo 0 a 1 rossonero. Dentro Pessina per Verre nell’Hellas. Nel frattempo dalla curva Sud appare uno striscione indirizzato al presidente gialloblù Setti: «Tifoseria “dalla contestazione facile” cerca presidente difficile da contestare». Il Verona non reagisce, il Milan ora affonda con convinzione alla ricerca del raddoppio. Juric si gioca tutto, inserendo le punte Di Carmine per Zaccagni e Tutino per Rrahmani. 38’: Calhanoglu calcia dal limite, Silvestri para ma non trattiene, sulla palla s’avventa Piatek che infila la porta gialloblù. L’arbitro, richiamato dal Var, annulla per fallo dell’attaccante. 43’: Tutino centra basso, nessuno è pronto a centro area a deviare verso la porta di Donnarumma. Tre minuti di recupero e succede l’impensabile: Calabria espulso per fallo su Pessina al limite dell’area milanista: batte Veloso, respinge la barriera, rasoiata di Lazovic che si spegne sull’esterno della rete. Triplice fischio: Verona-Milan 0-1.

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