Milan-Fiorentina 1-3, le pagelle di Alessandro Jacobone

Donnarumma 5 – Fagocitato dal vuoto totale rappressentato dalla squadra, inizia ad avere segni di cedimento. La sicurezza ostentata ad inizio stagione si sta pian piano sgretolando.

Calabria 5 – Corsa e confusione, confusione e corsa. E’ l’ultimo a mollare ma questo non basta per giustificare una prestazione non all’altezza. Guarda in cagnesco il compagno di fascia Suso almeno una mezza dozzina di volte. Non è un fenomeno, se lasciato solo rischia solo brutte figure.

Musacchio 5 – E’ uno dei pochi a dar l’idea di tenerci e cerca di sostituirsi a Romagnoli nel comandare la difesa. Non è però serata neanche per lui e l’irruenza di un intervento al limite gli costa il rosso.

Romagnoli 4,5 – Anonima prestazione soprattutto in quanto a leadership. Non riesce neppure più a protestare e perde le distanze diverse volte tra la fine del primo tempo e gran parte della ripresa. Da lui ci si aspetterebbe ben altro, soprattutto in questo momento.

Theo Hernandez 5 – Sembra un litro d’acqua in una bottiglietta da mezzo. Ha voglia di esplodere la sua corsa, ma si trova spesso imbottigliato nel traffico. Per lui non fa differenza e s’incaponisce in azioni mai efficaci.

Kessie 5 – Lotta per tutto il primo tempo come sa fare lui, con tanta corsa ma anche tanta imprecisione. Il Deserto dei Tartari che lo circonda non lo aiuta e viene sostituito nella ripresa e il risultato dimostra che la colpa non è sua.

Bennacer 4,5 – Perde un’innumerevole quantità di palloni a centrocampo e procura per frustrazione ben due falli da rigore. Il problema è che il primo è solamente al 13′, segno che lui e forse l’intera squadra siano scesi in campo con la testa piena di preoccupazioni. Non bene per chi dovrebbe essere il fosforo del centrocampo rossonero.

Calhanoglu 4,5 – Come per l’algerino, tentativi di giocate alternate a sanguinosi errori. L’azione che porta al primo rigore viola nasce proprio da una sua grave ingenuità, inammissibile in un momento come questo e in una squadra come il Milan.

Suso 4 – Esce tra i fischi di San Siro, Quartiere QT8 ed alcuni tifosi seduti sul guard-rail della tangenziale. Ennesima prestazione accompagnata dal celebre ritornello “giro-girotondo”.

Piatek 4 – Mobile come il panettone stradale che ogni mattina cerco di evitare nel parcheggio di casa mia, della stessa materia sono fatti i suoi piedi. Lontano cugino del giocatore dell’anno scorso, dimostra una sofferenza atroce nel gestire il pallone.

Leao 7 – Unico lampo di luce in una serata che ha visto San Siro abbandonare la squadra. Il ragazzo ha qualità da vendere, ma ad oggi sembra una perla in un cesto di mitili dal basso prezzo.

Krunic s.v. – Avrebbe meritato un esordio più sereno. Fa il suo, ma non è giudicabile.

Duarte e Castillejo s.v. – Anche loro entrano a partita già decisa, e anche per loro vale il discorso fatto per Krunic.

Giampaolo n.d. – Inutile cercare un modo per commentare la situazione nella quale si trova l’ennesimo allenatore rossonero. Discusse le sue qualità in quanto ad insegnamento tattico, per questo gruppo era forse più utile un granatiere alla Antonio Conte. Non esiste bravo maestro per un’intera classe di somari.

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