Milan-Empoli: Pagelloide rossonero

Alessandro Jacobone, leader dei Non Evoluti, dà i voti agli uomini di Gattuso.

Donnarumma 6: ordinaria amministrazione per Gigio, eppure anche in questo caso mostra quella sicurezza necessaria per dar tranquillità ai compagni. Clean sheet, si sta trasformando nel suo marchio di fabbrica. Bravo

Conti 7: partita di corsa, qualità e tanta lotta, cosa non tanto scontata se si considera che il ragazzo è reduce da due infortuni traumatici che lo hanno costretto ai box per un anno e mezzo. Eppure entra sull’avversario come se non ci fosse un domani e sfodera assist manco fosse Iniesta. Bentornato Andrea.

Musacchio 6: un paio di sbavature in avvio, figlie del tentativo di avviare l’azione in un primo tempo dove i compagni di centrocampo erano piantati a terra e non si muovevano senza palla. Sale come tutta la squadra nella seconda parte e lo fa raggiungendo l’ennesima piena sufficienza

Romagnoli 7: le sue prestazioni sono sempre di un livello superiore e questo fa apparire normale quello che fa e come lo fa. Pulito, puntuale nell’impostare e dar ordini al reparto, Alessio è un principe silenzioso. Quelli che governano senza grilli per la testa e facendosi rispettare da tutti. Iniziassero anche gli arbitri, visto che è Capitano, non sarebbe male.

Rodriguez 6: non spinge come a Bergamo e si limita a far il suo nella posizione di terzino. Ordinato, mai in confusione. Insomma il solito Ricardo.

Kessie 7: già da qualche gara avevamo tutti notato la sua crescita, sia mentale che fisica. Nonostante un pestone che sembrava poter influenzare la sua prestazione, sale in cattedra nel secondo tempo e morde le caviglie a tutto il centrocampo dell’ Empoli. Il goal è una sorpresa in quanto a tocco di classe. Cucchiaio e palla in rete, pazzo o meglio: Frank Kessie.

Bakayoko 6,5: meno imponente che nelle precedenti gare e nel post partita scopriamo pure il perchè. Scende in campo costipato per un’influenza che l’ha colpito nei giorni passati, ma da tutto come il solito. Esce tra gli applausi e l’ovazione della curva che si è innamorata di lui. Bel feeling, speriamo continui a lungo.

Biglia s v: è tornato Lucas e la gente scoprirà la sua importanza nelle prossime gare. Bentornato.

Paquetà 6,5: annullano il suo goal per giusto fuorigioco, ma lui era comunque in posizione, pronto a metterla in rete. Gioca in maniera più semplice rispetto alle sue potenzialità funamboliche, ma non lesina di dispensare qualità insieme al suo compagno Calhanoglu, al quale è accomunato dal parlare una lingua calcistica di alta qualità.

Borini 6: entra bene e indossa il costume da carnevale che gli hanno spedito da Rio. Si trasforma infatti in Borinho nell’occasione del goal annullato dopo un assurdo utilizzo del Var

Castillejo 7: man of the match, ‘Belli capelli’ risponde presente alla chiamata di Gattuso. Utilizzato con il contagocce nelle precedenti partite, partecipa a tutte le azioni da goal dei ragazzi e lotta fino al 90’ come se stessimo sotto di due reti. Bravo Samu.

Piatek 6,5: scontato come le tasse, appoggia in rete uno splendido assist di Calhanoglu come se fosse una partita di calcetto. Fa reparto, dialoga volentieri con i compagni ma osservandolo bene si capisce immediatamente quale sia il suo obiettivo, la porta. #PumPumPum ancora una volta, quasi fosse una cosa scontata e facile da realizzare. 

Cutrone 6: il muso lungo, anzi lunghissimo, mostrato in mixed zone, grazie a Dio non scende in campo quando chiamato in causa, anzi. Voglioso di andar su tutti i palloni e tornare al goal, lo troviamo pressare gli avanti empolesi per recuperare il pallone, facendo ripartire l’azione. Avere davanti a lui il letale Piatek, fa parte delle ingiustizie che il Dio del calcio regala a volte. Ma giocare nel Milan è anche questo.

Calhanoglu 7: è tornato dal mondo fatto di fantasmi rinchiusi nella sua testa, lo si vede da come corre e come crede nelle giocate che fanno parte del suo bagaglio tecnico. Come l’anno scorso, il profumo della primavera sembra averlo risvegliato. Benissimo poiché sembra essere il compagno ideale per Paquetà. 

Gattuso 7: entra nello spogliatoio nell’intervallo e si narra che le mura siano state messe sotto pressione. Sta di fatto che la squadra rientra in campo con tutt’altro piglio e questo è il compito da capitano dell’equipaggio. Riporta in rotta la nave e tutti i marinai a lui fedeli. I “tifosi da tastiera” hanno iniziato a parlar del tempo, pur di non ammettere di aver chiacchierato a vanvera sul mister. Lo chiamavano Gino Rattuso, loro. Scomparsi. Il resto lo dice il campo e la classifica e io gli faccio i complimenti miei più sinceri. Forza Rino.

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