Lazio-Milan: Pagelloide rossonero

Alessandro Jacobone, leader dei Non Evoluti, dà i voti agli uomini di Gattuso.

G. Donnarumma  6  Non viene impegnato un granché ma dimostra di esserci sempre. Copre lo specchio della porta così bene da far sembrare impossibile superarlo. 

Calabria 5.5  Partita condotta sui livelli di insufficienza per tutto il tempo in cui il compagno di fascia è stato in campo. Sale con decisione all’ingresso di Castillejo ma questo non basta per una sufficienza che per impegno avrebbe meritato. 

Musacchio 6.5  Insieme a Romagnoli rappresenta la certezza difensiva contro una Lazio complicata da respingere, soprattutto se affrontata con un centrocampo leggero che spesso non protegge come nelle passate partite. Nella ripresa le prende tutte e si rende protagonista di anticipi di grande qualità. 

Romagnoli 6,5 Il solito Alessio al quale siamo abituati. Questo però non deve farci dimenticare quanto sia forte e dagli ampi margini di miglioramento. Continua il suo rapporto conflittuale con gli arbitri che spesso lo vedono trasparente. Questa però non è una sua colpa.

Laxalt 6  Partita di grande sacrificio con una alternanza di cose buone e cose meno buone. Numericamente però le prime sono più importanti e partecipa, con la sua corsa e voglia di aggredire tutti, alla difesa di una porta messa sotto assalto dai biancocelesti.

Kessié (4)  Il voto, volutamente racchiuso da parentesi, è per i tifosi e opinionisti che continuano a sottovalutarne la sua importanza in mezzo al campo. “Ma sì, se pagano vendiamolo” è il commento più diffuso. Peccato che senza di lui, diventino brutti tutti i compagni di reparto costretti a fare i km dell’ivoriano. 

Bakayoko 5.5  In serata non brillante, si trova orfano del suo compagno preferito, Franck Kessiè. Perde più palloni del solito e non sarebbe proprio la serata per permettersi ripartenze laziali. Cresce anche lui nella ripresa sufficientemente per lottare fino al 95’ e portare a casa un pareggio, a questo punto prezioso.

Paquetà 6,5  Vedere il suo talento sacrificato per un lavoro di copertura e interdizione che non spetterebbe a lui è una sofferenza per i miei occhi. Nonostante tutto, riesce a regalare un bel calcio, aumentando esponenzialmente la qualità nella difesa del pallone e nella scelta delle giocate. 

Suso 4  Il nano che il vicino di casa ha posizionato sull’erba del giardino adiacente al mio è capace di regalarmi maggiori emozioni di questo Suso, mai tornato dalle vacanze invernali e protagonista di una apatica presenza in campo, come se ci facesse un piacere. Jesus, non lo è affatto, credimi.

Piatek 5  Lasciato solo come una boa in mezzo al mare, si trova a combattere contro un Acerbi in formato Nesta. Ne vede poche e quelle che riceve, le sbaglia. Non ha colpe particolari, se non quella di non essere simpatico a Orsato che gli fischia tutto contro. Capita.

Borini 6  Non l’avrei voluto in campo, l’ho twittato poco prima della gara. Ma devo ammettere che ha lottato e fatto il suo, cercando di lavorare in combo con Laxalt. Lo scarso utilizzo di entrambi non regala una corsia dai movimenti automatici. Ma il lavoro svolto è stato fatto con impegno e corsa.

Calhanoglu 6  Entrato a freddo, ci mette un po’ prima di carburare e conclude un primo tempo non sufficiente. Nella ripresa sale come il resto della squadra e in diverse occasioni interrompe ripartenze avversarie dall’alta percentuale di pericolosità.

Castillejo s v  Entra al posto del desparecido e conferma il mio rammarico nel non averlo visto schierato dal primo minuto. Troppo poco tempo comunque per poter dare un voto che sia credibile.

Biglia  s v Entra, prende i fischi dei suoi ex tifosi e saluta la Curva Sud giunta a Roma. Non ha tempo di fare altro.

Gattuso 5,5  Sin dall’inizio dà l’idea di aver preparato male la gara sotto tutti i punti di vista. Dovevamo incontrare una Lazio menomata e invece scendiamo in campo come se i menomati fossimo noi. Scarichi, intimoriti e poco precisi. Un Milan completamente diverso da quello ammirato nelle recenti gare.  L’infortunio di #Kessie, complica ulteriormente le cose e crea uno scompiglio generale che per fortuna non porta conseguenze in termini di gol laziali.  Sistema la squadra nell’intervallo e porta a casa un pareggio che, vista l’inerzia della gara, può considerarsi un buon risultato. Serve però non capiti più un black out così generale.

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