Juventus, lì dietro è un incubo: rimonta Parma e 3-3

JuventusParma 3-3 non manda un segnale al campionato, ma alla Vecchia Signora sì: senza Bonucci e Chiellini i problemi in difesa non sono di poco conto. E così nella stessa settimana del 3-0 subito dall’Atalanta a Bergamo e che è costato la prima eliminazione in Coppa Italia dal 2014, i bianconeri arrivano a sei reti subite in tre giorni e una brutta sensazione in vista della sfida di Champions League contro l’Atletico Madrid: questa squadra non è più impenetrabile.

E dire che la serata di Cristiano Ronaldo sembrava autorizzare pensieri ben più lieti: CR7 ha infatti confezionato un’altra doppietta e una notte da incubo per il povero Iacoponi deputato a marcarlo. Proprio lui era corresponsabile del vantaggio bianconero siglato dal formidabile lusitano al 36′, con la deviazione che spiazzava Sepe. Questo l’episodio che ha acceso il primo tempo, aperto da un retropassaggio di Caceres su Perin, con Inglese in agguato, pericolosamente simile agli erroracci di Bergamo. La Juve però è sempre la Juve, come dimostra il gran palo di Khedira, le occasionissime di Mandzukic e Ronaldo a fine tempo e il rigore conquistato da Caceres su trattenuta di Iacoponi, poi però annullato dal Var.

Nella ripresa c’è tempo per un altro palo di Khedira prima che la partita si infiammi con tre reti in quattro minuti: al 62′ CR7 si mette i panni dell’assistman e rifinisce per Rugani che raddoppia, al 65′ Barillà accorcia con il colpo di testa, al 66′ ci pensa ancora Ronaldo a incornare in rete, anticipando ancora una volta il solito Iacoponi.

Sul 3-1 potrebbe essere chiusa, e invece no: al 74′ il tacco di Gervinho riapre tutto e al 93′ è Mandzukic a diventare eroe al contrario. Dopo aver protetto una palla sulla sua bandierina, inspiegabilmente il croato la crossa, Inglese arriva prima di tutti, resiste a Rugani e trova al centro Gervinho. Doppietta anche per l’ivoriano e spettacolare 3-3.

La Juve vede il Napoli accorciare a -9, ma il problema non è quello. Il problema è che parte delle certezze della macchina implacabile vista fin qui si è improvvisamente sciolta. E dietro l’angolo c’è l’Atletico.

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