Jacobone: “Milan, manca poco ma…”

Il leader dei ‘Milanisti Non Evoluti’, Alessandro Jacobone, ha parlato a Sportal.it a pochi giorni dalla storica cessione della società rossonera.

Alessandro, sembra davvero mancare poco alla cessione dell’ AcMilan da parte di Fininvest. Hai da sempre creduto che questo accadesse, come vivi questi ultimi giorni dell’era Berlusconi? E come li vivono i numerosi milanisti che frequentano la vostra pagina facebook?

“Manca davvero poco ma come accade quando aspetti con ansia che arrivi una certa data, il tempo sembra rallentarsi e scorrere lento come melassa. Diciamo che arrivati a questo punto, i giochi sono fatti. Mi limito a godermi la squadra sul terreno di gioco e rimanere aggiornato sulle novità attraverso il nuovo blog del caro amico di viaggio, Pasquale Campopiano. Molti tifosi chiedono ogni ora quali siano le novità e spesso arrivano ondate di messaggi ad ogni commento “terroristico” da parte di alcuna stampa. Ma ora come ora non resta che aspettare e goderci quel giorno come se fosse la porta per il nuovo futuro del nostro Milan“.

Trent’anni di successi saranno difficili da ripetere. Sicuro di non trovarvi poi a rimpiangere la dirigenza tanto contestata in questi 8 anni ?

“La storia non si cancella e lungi da me rinnegarla. Ho vissuto l’intera era Berlusconi e sono stato tra i primi a goderne i benefici. Ho 42 anni e ho visto personalmente vincere 5 coppe dei campioni e decine di altri trofei. Sarei folle se dimenticassi tutto questo. Ma la storia dei 30 anni è come l’età rivelata da una donna non più giovanissima, non corretta. Da troppe stagioni non siamo più lo stesso Milan che proprio Silvio Berlusconi vendeva come una famiglia coesa e unita; Da troppe stagioni si è perso il rapporto di onestà che deve esistere tra una società e la sua tifoseria; in poche parole, da troppi anni che non siamo più noi. Era arrivato il tempo di cambiare, come è cambiata la società e l’economia mondiale. Il Milan è esistito prima di Berlusconi e ha superato ben due guerre mondiali, figuriamoci una crisi economica e motivazionale dell’azionista di maggioranza”.

Nel frattempo la squadra, seppur con alti e bassi, ha incominciato a regalare emozioni ai suoi tifosi. Emozioni che a detta di molti erano oramai dimenticate Qual è il segreto di questa stagione sopra le aspettative?

“Ho riflettuto a fondo sul perché negli anni passati, rose più attrezzate di quella attuale abbiano avuto maggiori difficoltà nel raccogliere consensi. Credo che ci siano due componenti fondamentali che possano aver inciso. La prima si chiama Vincenzo Montella che ha la sfrontatezza e presunzione di voler far giocare bene a calcio anche giocatori dalla comprovata mediocrità tecnica. L’ultimo caso si è verificato contro il Bologna. Qualsiasi squadra, trovatasi in 9, avrebbe fatto muro in difesa del punto fuori casa. Montella li ha spinti ad attaccare ed ha vinto la partita. Chapeau. La seconda e non meno importante variabile è invece l’assenza di ingerenze presidenziali e dirigenziali nell’area tecnica. Se ci pensate bene, periodo di referendum a parte, Berlusconi ha regalato meno chicche in questa stagione. Ne ha giovato il gruppo che ha lavorato a fari spenti senza particolari preoccupazioni”.

A proposito di preoccupazioni, lunedì il Milan affronterà la Lazio con ben otto uomini infortunati, difesa in primis. Come pensi si debba ovviare alle numerose assenze tra le fila rossonere? Che formazione schieresti fossi tu l’allenatore?

“Dal divano siamo tutti allenatori, facile. Ma visto che in difesa non si può far altro che confermare i due esterni Abate e Vangioni e accontentarsi della coppia Zapata – Gomez, dal centrocampo in su giocherei con Pasalic, Locatelli e Andrea Poli. Mentre opterei per l’attacco con falso nueve composto da Ocampos, Deloufeu e Suso. Partiamo svantaggiati per le condizioni con le quali ci presentiamo a Roma, unico modo di sovvertire il pronostico è sorprenderli.

Quanto sarebbe stato utile un altro centrale di difesa? L’ennesimo mercato a costo zero rischia di compromettere un buon inizio di stagione. Non trovi?

“Questa è stata per me e per diversi milanisti la sessione di mercato più divertente degli ultimi anni. Non tanto per gli acquisti, bensì perché in me covavo la certezza che fosse l’ultima in mano ad Adriano Galliani. Certo avremmo voluto vedere qualche acquisto in difesa e centrocampo, ma sapere che dalla prossima sessione si possa ripartire alla grande, compensa tutti i mancati arrivi”.

Potessi chiedere un regalo per la difesa alla nuova proprietà, su che giocatore opteresti?

“Troppo facile fare acquisti senza limite di budget, elencherei gli stessi nomi che circolano da anni sui quotidiani sportivi. Mi piace giocare guardando un po’ più in la e per questo faccio un nome nuovo, ancora sconosciuto ai tifosi. Marco Bosisio, classe 2002 e centrale difensivo delle giovanili del Milan. Lo conosco da quando giocava alla Vimercatese e a vederlo giocare, sembra già un piccolo professionista. Testa alta e bravo con entrambi i piedi, promette davvero bene. Io una scommessa sul suo futuro la farei, ma a quanto pare ha già gli occhi di qualche procuratore addosso”.

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