Giulini rivela i retroscena del super Cagliari

Il Cagliari vola in campionato e il presidente dei sardi, Tommaso Giulini, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport si è espresso così sul momento dei sardi: “Sono estasiato, è una stagione così simbolica per la nostra gente che era giusto fare il massimo affinché non fosse solo vissuta come una lunga celebrazione del passato ma regalasse grandi gioie nel presente. Il resto è dipeso da Barella… Per me è stato come il mio quinto figlio in questi anni, mi è spiaciuto talmente tanto venderlo che mi è scattata la molla: senza di lui voglio costruire un centrocampo ancora più forte”. 

“E sono arrivati Rog, Nandez, Nainggolan. Per dare un bel gioco a una squadra servono un grande tecnico e un grande centrocampo. Oggi posso dire di averli entrambi. Ringrazio Barella per quel che ha fatto per noi, e lo stesso dovrebbero fare tutti i tifosi del Cagliari. E cominciano a ringraziarmi anche quelli dell’Inter che prima incontrandomi si rammaricavano di averlo pagato troppo. Poi, sa, c’è un precedente fortunato: l’anno dello scudetto il Cagliari vendette Boninsegna all’Inter e prese Domenghini, Gori e Poli. Però ora non scriva che sogno lo scudetto eh…”.

Sull’arrivo del Ninja: “Nainggolan l’ho chiamato a luglio, gli ho detto che volevo fare una squadra forte e se era disposto ad aiutarmi. Mi ha risposto: presidente, mi dia un mese per provare a convincere Conte, se non ci riesco l’1 agosto sono da lei. Ha firmato il 4, è stato di parola… Ci sta dando un’enorme iniezione di qualità tecnica e di personalità a tutto il collettivo. Pur in ruoli diversi, lui ha una leadership e un impatto sulla squadra come lo aveva Gigi Riva nel suo Cagliari. Radja è un uomo simbolo, anche se so che Riva è inimitabile”.

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