Enrico Boni fa mea culpa, ma non troppo

Milan e Verona nel marzo 2014, Inter e Cagliari nel settembre 2018. Queste le ultime due coppie di partite consecutive vinte dal Parma in Serie A. Un dato che spiega da solo il momento d’oro vissuto dai crociati, capaci di dare continuità al successo in casa dei nerazzurri attraverso la netta affermazione sui sardi, partita della quale si parlerà a lungo grazie alla prodezza di Gervinho. L’attaccante ivoriano, arrivato in Emilia accompagnato da parecchio scetticismo dopo due anni opachi in Cina, ha conquistato tutti: il ‘Tardini’ gli ha riservato la standing ovation dopo il coast to coast del 2-0 e pure Enrico Boni fa marcia indietro. “Faccio mea culpa rispetto a quanto detto su Gervinho a inizio stagione. Pensavo che il Parma avesse preso un giocatore a fine corsa e sgonfiato dopo le stagioni in Cina, ma mi sbagliavo” ha detto l’opinionista-tifoso nella sua rubrica per Sportal.it.

Mea culpa che però s’interrompe se si tratta di esaltare il gol: “Se fai 84 metri di corsa indisturbato è necessario distinguere tra i tuoi meriti e le colpe di chi te li ha fatti fare. I difensori del Cagliari sono rimasti a guardare, si sono quasi scansati, non hanno neppure pensato a fare un fallo tattico, Gervinho sembrava uno sciatore tra i paletti. È stata una prodezza, ma credo non ripetibile e comunque non scomodiamo paragoni che ho sentito con i gol di Maradona e Weah”.

Lodi al nuovo idolo, quindi, ma pure a chi sa gestirlo. Boni torna a elogiare D’Aversa, non solo per motivi tecnici: “L’allenatore lo sta gestendo nel migliore dei modi, senza dargli compiti difensivi. Gervinho è un giocatore anarchico, il tecnico gli sta dando campo libero ed è un’ottima scelta. Detto questo, il nostro allenatore sta continuando a dimostrare di avere molta fortuna, se una cosa gli deve andare bene, gli va bene e penso al gol di Inglese. Il Cagliari ha fatto il 72% di possesso palla, eppure la vittoria, meritatissima, è andata al Parma e al suo calcio utilitaristico. Questa è la conferma di come i numeri nel calcio siano delle boiate pazzesche, anche se partite così difficilmente si possono ripetere”.

Unico neo, il ridotto turnover: “A parte il cambio della guardia tra Gobbi e Dimarco, giocano sempre gli stessi – ha concluso Boni – Vediamo come andranno le tre partite in una settimana, a centrocampo purtroppo non ci sono alternative”.
 

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