Conte o Sarri? Il doppio ex non sceglie

Chissà se hanno pensato di intervistarlo anche a Londra, fatto sta che Daniele Croce può vantare un singolare primato, quello di essere stato allenato dagli ultimi due tecnici del Chelsea, Antonio Conte e Maurizio Sarri. Di quest’ultimo è stato un fedelissimo in tante piazze, Pescara, Arezzo, Alessandria e Sorrento fino all’Empoli, squadra con cui l’attuale centrocampista della Cremonese debuttò in Serie A a 32 anni, mentre con l’ex ct azzurro Croce ha lavorato ad Arezzo, nella prima e nell’ultima parte della stagione 2006-2007, proprio prima e dopo l’interregno Sarri.

Intervenuto a ‘Radio Crc’ nel corso della trasmissione “Un calcio alla radio”, Croce ha tracciato un parallelo tra i due tecnici: “Sono diversi. Conte attua metodologie di lavoro più dure a livello fisico, Sarri è più rigido dal punto di vista tattico. Conte poi punta molto sull’aspetto mentale. Anche a livello tattico sono differenti. Comunque vedere Sarri al Chelsea fa un bel effetto, si sta confrontando con una nuova realtà, anche se il primo grande passo l’aveva fatto andando a Napoli. Ero curioso di vedere il suo approccio in un campionato nuovo come la Premier e non ha avuto difficoltà iniziali come invece era accaduto a Napoli”.

Croce è poi stato interrogato sul momento del Napoli, alle prese con il difficile “trapasso” dai metodi di Sarri a quelli di Ancelotti, diversi in particolare per la gestione del turnover: “Quando inizia a fidarsi di alcuni giocatori, Sarri fa fatica a cambiarli e questo dà grandi motivazioni a chi gioca, ma la gestione del gruppo nelle grandi squadre conta molto. Ancelotti ha un’altra filosofia ed è anche più abituato a gestire grandi squadre. Tra i due non so scegliere chi sia il migliore, forse la via di mezzo sarebbe la cosa migliore”.

Infine un elogio all’ex compagno all’Empoli Piotr Zielinski, tra le note più liete del primo scorco di stagione azzurra: “Ho un debole particolare per Piotr.  È il compagno che mi ha impressionato di più, ha un potenziale enorme e ora lo sta facendo vedere. È un giocatore che ha una qualità impressionante, a cui abbina una grande forza di gambe e una grande intelligenza tattica. È destinato a diventare davvero un grande giocatore”.  

 

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