Conte: ”O faccio così o sono morto”

Antonio Conte ha rivelato il suo duro metodo di lavoro.

Il tecnico italiano in una intervista al Times lo ha raccontato anche con dei toni forti: “È logico che quando c’è da essere duri, bisogna esserlo. Se vuoi un’identità, occorre che i tuoi giocatori facciano propria la tua idea. Altrimenti è molto difficile dare un’identità alla squadra e chiedere al numero 10 di tenere la sua posizione e non di girovagare così per il campo”.

“L’allenatore impazzisce, è vero. Deve avere il totale controllo dello spogliatoio, altrimenti è anarchia. Tutti i miei allenatori avevano questo controllo totale. Altrimenti sei pronto a morire. Se questo non succede, ti stai preparando alla morte. Se perdi il controllo ti cacciano dopo uno o due mesi. Se sei fortunato, tre mesi”.

“Se qualcuno sbaglia, devi farlo notare e aiutare il calciatore a migliorare in modo che non sbagli in futuro. Se sono duro solo con i giovani, non è il modo giusto per ottenere il rispetto dello spogliatoio. I giocatori sono tutti sullo stesso livello e anzi, io chiedo di più ai vecchi, hanno più esperienza per insegnare ai giovani qual è il comportamento giusto. Ma quando sei un calciatore, è normale essere egoista” ha concluso Conte.  

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