Commisso avverte la Fiesole: “Adesso basta”

Il patron della Fiorentina Rocco Commisso in un’intervista al Corriere dello Sport ha lanciato un avvertimento agli ultras viola dopo i cori offensivi contro Scirea e l’Heysel: “Non voglio più sentirli nè sull’Heysel nè su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio neanche più quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no”.

Sui possibili investimenti nelle infrastrutture: “Sono un po’ deluso. C’è voglia di fare, ma vedo un processo lungo, pieno di ostacoli. Un architetto mi presentò un progetto di restyling del Franchi dove le curve restavano uguali. Non mi piaceva. Volevamo una cosa diversa, con il pubblico vicino al campo e uno spazio vivibile per i tifosi. Poi abbiamo visto un altro progetto molto bello, curve vicine e tutto coperto. Certo, preferiremmo costruire uno stadio da zero. Qui in USA hanno buttato giù e ricostruito lo Yankee Stadium. Ci sono anche i progetti per il centro sportivo, a Campi Bisenzio e a Bagno a Ripoli. Ma poi ho scoperto che c’è una legge sul rispetto del paesaggio e allora bisogna andare piano anche lì. Mi sono fatto un viaggio Firenze-Roma, il paesaggio è immutato da trecento anni. In America avrebbero costruito, ma capisco che è grazie a questo che Firenze è rimasta splendida”.

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