Boni: “Se il Parma arriva terzo non è un dramma”

“Il Parma è morto, viva il Parma”. Questo è il commento di Enrico Boni, intervistato in esclusiva da Sportal.it, dopo il pareggio per 1-1 con il Forlì, quattordicesimo nella classifica di Lega Pro, girone B.

Il significato è che, secondo il giornalista emiliano, ormai al 99% il Venezia non potrà più essere raggiunto, ma non per questo bisogna perdere la calma: “L’errore della società è stato quello di credere di poter vincere tutte le partite. Ma il club è solido, il progetto è ambizioso, i giocatori sono di un’altra categoria e da qui a fine stagione altri elementi importanti si riprenderanno dagli infortuni: in sostanza, anche se il Parma dovesse arrivare terzo, visto che il Padova è a soli -3 punti e per ora a scontri diretti sono in vantaggio i biancoscudati, non bisogna fare un dramma. Il Parma ha tutte le capacità per gestire i playoff e centrare la promozione”.

Per questo, secondo Boni, bisogna concentrarsi solo per chiudere al meglio dei modi il campionato: “Il Venezia è una lepre che non si stanca, il Parma invece è il cane che insegue durante la caccia. E lui sì, si è stancato. Ma d’altronde i crociati non sono mai stati in testa in 28 giornate di campionato, puntare al primo posto è velleitario. I playoff vanno bene, guai a demoralizzarsi”.

Sulla partita: “Baraye si è dimostrato ancora una volta un ottimo giocatore: ha segnato il settimo gol su azione. E va considerato che dalla seconda giornata convive con un problema alla caviglia. Intorno a lui poi ruotano tanti buoni giocatori, ma il centrocampo schierato lunedì era un po’ troppo poco muscolare. Peccato, perché con il Forlì era praticamente fatta”.

Infine un giudizio su mister Roberto D’Aversa: “Ha fatto qualche errorino in stagione, come quando ha schierato il catenaccio contro il Venezia, ma non sta lavorando affatto male. In 12 partite sulla panchina del Parma ne ha vinte 9 e pareggiate 3, ha conquistato un punto in più del Venezia. Inoltre ha il grande merito di aver valorizzato Baraye, che con la precedente gestione era un giocatore finito”.

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