Boni: “D’Aversa mi ha ascoltato”

Parma disperazione dei bookmakers. Dopo Inter e Genoa, i crociati… l’hanno rifatto, mettendo in cassaforte il terzo, inatteso successo esterno della stagione. Il 2-1 sul campo del Torino, però, a differenza dei colpacci di San Siro e Marassi, agevolati anche da un pizzico di fortuna, è più che legittimo e sta anzi stretto al Parma, che si sono arrampicati ai margini della zona Europa League.

Enrico Boni esprime tutto il proprio stupore nella rubrica settimanale per Sportal.it: “Per la prima volta si è vinta una partita senza che gli avversari potessero recriminare. È stata una sorpresa, anche se per certi versi la gara ricorda quella di Genova con l’uno-due in avvio, ma questa volta non si è neppure sofferto tanto. Direi che è stato il giorno più bello del campionato del Parma, insieme a quello della vittoria di Milano, che resta un risultato di prestigio, ma il successo di Torino vale più dei tre punti che dice la classifica perché ci siamo messi alle spalle tante squadre e siamo appaiati a formazioni più forti e più ricche, che hanno speso molto di più”.

Boni non esalta i singoli, neppure gli autori dei gol o l’imprescindibile Barillà, preferendo concentrarsi sul gruppo e sulle scelte dell’allenatore: “Gervinho è tornato ad essere decisivo e Inglese ha fatto ancora la propria parte, ma finalmente D’Aversa… mi ha ascoltato, mandando in campo una formazione inaspettata. Il modulo era sempre lo stesso, ma nessuno ha indovinato gli undici che sono scesi in campo”.

Guai a parlare di salvezza anticipata, ma 17 punti a novembre è un bottino emblematico. Boni guarda avanti e si proietta già a gennaio: “Dato per perso il Chievo ci sono due posti a disposizione e il Parma ha un buon vantaggio. Penso ci sarà ancora da soffrire, ma se ogni quattro partite si fa un colpaccio inaspettato non dovrebbero esserci problemi. Piuttosto, pensando al fatto che a giugno si è speso poco per il mercato e che la rosa va ringiovanita, se a gennaio la classifica sarà buona si potrà già cominciare a pensare al futuro, a fare acquisti di prospettiva e giovani perché l’eta media andrà abbassata e di giovani di nostra proprietà ne abbiamo solo uno, Stulac”.

Qui però si innesta il discorso legato ai movimenti societari. In settimana è stato nominato un nuovo presidente ed è stato annunciato che la società è alla ricerca di un nuovo imprenditore che rilevi il club: “Mi sembra chiaro che se si fa il nuovo Cda e non c’è neppure un rappresentante cinese il futuro sia tracciato: il Parma sarà a breve solo italiano” ha concluso Boni.

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