Binda: “Crisi Parma? Non è solo colpa di Apolloni”

Come ogni crisi che si rispetti, anche quella che sta attraversando il Parma non ha un solo padre.

Se la mancanza di continuità che sta caratterizzando il rendimento dei crociati nella prima stagione dal ritorno tra i professionisti ha avuto per il momento conseguenze relative sulla classifica, che vede la squadra di Apolloni a pochi punti dal primo posto nonostante le 3 sconfitte subite, tutte in casa, proprio quest’ultimo dato, oltre che preoccupare la società, fa allungare ombre sulla qualità del gioco, spingendo la maggior parte dei tifosi ad addossare le colpe a mister Apolloni.

Secondo un esperto come Nicola Binda, però, le responsabilità vanno spartite. Sportal.it ha provato a chiedere al giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, che segue da vicino il campionato di Lega Pro, oltre a quello di Serie B, dove ha avuto origine l’imprevista crisi dei crociati: “Le difficoltà del Parma sono dovute al fatto che la squadra non è stata bene assemblata sul mercato. Non basta avere attaccanti di esperienza per primeggiare”.

Molti tifosi puntano il dito sulla difficile convivenza della coppia Calaiò-Evacuo: “Non credo siano incompatibili, le loro qualità le hanno in pochi o forse nessuno in Lega Pro – ha aggiunto Binda – Il problema è che neppure in terza serie si può pensare di buttare il pallone in avanti per le punte che devono arrangiarsi a segnare. Serve un gioco che esalti le loro caratteristiche, che parta dal centrocampo, dove invece vedo troppi doppioni e pochi giocatori in grado di completarsi per qualità e quantità. E anche in difesa manca la solidità necessaria”.

In estate si è discusso molto della composizione dei gironi e più di un tifoso crociato pensa che qualora fosse stato inserito nel raggruppamento A il Parma avrebbe un’altra classifica.

Binda la pensa diversamente: “I tre gironi di Lega Pro quest’anno sono molto incerti, la suddivisione è stata fatta per motivi geografici e anche per contenere i costi delle trasferte. Non credo si potesse fare di meglio, e alla fine anche i valori tecnici sono stati ben distribuiti. Forse solo il girone A è meno equilibrato con solo due squadre a giocarsi la promozione diretta, ma non si può dire cosa avrebbe potuto fare una squadra messa in un altro raggruppamento. Nel B ci sono tante piazze nobili che saranno protagoniste fino alla fine insieme al Parma, come Venezia, Reggiana e anche il Padova, ma starei attento anche a formazioni che hanno meno pressioni come Bassano, Pordenone e Sambenedettese”.

Una battuta anche sul torneo di Serie B, ugualmente incerto alle spalle del Verona: “In B non mi sorprendo più di nulla, c’è tantissimo equilibrio, la sorpresa sarebbe non avere sorprese, la frenata del Verona è l’esempio più lampante. Credo che la lotta per la promozione diretta sarà aperta fino alla fine anche a squadre come Benevento, Cittadella e Spal, che non possono essere considerate delle sorprese. Magari chi non è partito bene ed entrerà in forma prima della sosta di Natale avrà qualche rimpianto”.
 

Articoli correlati