Stoudemire giocatore-azionista

Amar’e Stoudemire, 33 anni, 6 volte All Stars tornato ai Knicks per un giorno ha tenuto una conferenza stampa a New York per fornire dettagli sulla  decisione di giocare per l’Hapoel Gerusalemme.  Il contratto è di due anni e sarà anche azionista del club di Ori Allon che ha vinto un’Eurocup ed è una delle 24 squadre della competizione 2016-17. Il suo agente ha raccontato di aver rifiutato offerte interessanti da parte di squadre NBA senza ambizioni di playoff.

Il giocatore ha spiegato che si è trattato di una scelta emozionale e interessante per la sua carriera,  che Israele gli è familiare perchè nel 2010 ha fatto un pellegrinaggio con la madre per ritrovare le sue radici ebraiche ed è stata frequentemente meta dei miei viaggi. “Ho giocato per 14 anni con successo nella NBA, è stato un gran giro e ci ho messo sempre determinazione e perseveranza, ma ora sono eccitato dall’idea di un nuovo viaggio: non vedo l’ora di giocare in una squadra che non vede l’ora del mio arrivo”.

Sulle ragioni che l’hanno spinto a questo, Stoudemire ha detto che ha scelto Gerusalemme perchè vuole vincere e c’è grande interesse per il basket e attorno alla sua persona. “Vincere è un obiettivo in tutto il mondo”, ha detto ricordando anche il suo sodalizio ai Suns con Steve Nash. Erano la copia perfetta per il pick ad roll, “credo proprio che noi due siamo stati una svolta nella stia del gioco e dei Knicks”. Infine, ha chiarito che i guai alle ginocchia sono ormai alle spalle. “Sto perfettamente, non avrei mai pensato a una nuova carriera se non fossi in grado di essere a posto fisicamente”.

Stoudemire ha giocato a Phoenix, New York, Dallas e Miami, 864 gare, 14 stagioni con 18,9 punti e 7,8 rimbalzi. Cino Marchese ha un ottimo ricordo di quando ani fa venne a Roma a giocare con i Suns e come organizzatore dell’evento per IMG  fu sorpreso dela richiesta di vedere i Musei Vaticani. “Era interessatissimo, faceva domande intelligenti su tutto, è stato una piacevole sorpresa passare qualche ora con lui, grande giocatore e grande persona, peccato non rivederlo in Italia”.

A cura di Enrico Campana

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