Stai in Campana – 22 dicembre 2015

Non solo al martedì. A grande richiesta e alla luce dei numerosi apprezzamenti ricevuti ‘Stai in Campana’ e le sue rubriche si moltiplicano.  
“Mi ha fatto molto piacere il riscontro ricevuto. L’amore per le primizie e l’interesse per la critica costruttiva sono ancora una realtà. Il basket è vivo, ma va monitorato con costanza: è quello che mi propongo di fare. Approfitto inoltre per porgere i miei auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo: come la palla a spicchi non andrò in vacanza”.
 
LA SQUADRA DEL GIORNO
 
Salvo la Torino di anni fa, nessuna squadra estranea al “giro scudetto” è stata mai al comando del campionato dopo 12 giornate. Un segmento che rappresenta già una forte proiezione sul risultato della regular season. Quest’anno nel trio di testa c’è per la prima volta anche Cremona, forte di una striscia vincente di 8 gare che ne fa come la squadra del giorno. Nel giro d’orizzonte con alcuni esperti per presentare le 16 formazioni di questa stagione, Attilio Caja era stato risoluto: la sorpresa sarà Cremona. Gli devo dare atto che aveva ragione.
Le speculazioni sul livello del torneo li lasciamo ai posteri, certo le coppe europee lanciano il sospetto di un riflusso irreversibile, la metropoli è menomata, metti cosa sarebbe il calcio senza Roma? Ma le novità fanno sempre bene. E del resto il boom italiano è cominciato col primo scudetto varesino oltre mezzo secolo fa nel segno dell’emergente provincia italiana che poi diventerà anche ricca e famosa.  Nelle famose 3T di Cremona il basket non c’è, ma la palla è nell’araldica e nel Dna di questa città di forte impronta storica e come sua natura un po’ borghese e un po’ ribelle. Ai tempi in cui era sottomessa all’imperatore, doveva pagare un tributo annuale di una palla di alcuni chili d’oro. Avendo però sfidato con successo l’ira e l’armi di Enrico IV (quello di Canossa) ha potuto mettere nel suo stemma cittadino il motto “la nostra forza sta nel braccio”. E così è tale e quale, per metafora, questa Vanoli Cremona, una palla in faccia alle dittature del  basket.
 
Dopo la Lombardia che diventa una capitale internazionale nel basket  con la grande industria milanese (oggi quella della moda), quella varesina dell’elettrodomestico inventato dalla famiglia Borghi e quella canturina del mobile, ecco Cremona con la sua economia agroalimentare (esaltata dall’Expo) di sana origine contadina, trovare nel pallone a spicchi la sua identità sportiva. Che una volta era il Cremona Calcio di Vialli e Cabrini quando Mina e Tognazzi erano i più illustri cittadini nel mondo artistico.Parlare di scudetto è troppo presto. Il campionato è ancora in fase d’assestamento, c’entra anche la politica di Milano e Sassari di smontare in blocco, quasi una purga masochistica, due squadre che certamente potevano trovare il successo cambiando semplicemente lo stile interno di gestione. Ma ecco la grande risorsa italiana di saper  lavorare di fantasia. Vedi la svolta rumorosa di Cantù col suo magnate russo, presentatosi come un elefante nel negozio di cristalli per rilanciare un club stava ripiegando sull’austerity. Poi l’ingaggio di Austin Daye che fa ribollire la passione di Pesaro come l’indimenticato padre del primo scudetto, o Simon Dyson, il regalo del “Signor Manital” a Torino.
 
Sì, proprio Dyson, il disoccupato di lusso messo in cassa integrazione da Sassari si prende in diretta Tv  la sua rivincita dopo aver contributo alla tripletta storica: a 1’46” dal termine del supplementare riceve dalla rimessa e segna da 16 metri. Quindi nella sua metà campo. Un canestro che si vede ogni 50 anni. E poi c’è Cremona, la risorsa sportiva saggia del campionato che bilancia gli errori delle nuove cicale e diventa una pericolosa squadra “seriale”, acquisendo quindi mentalità vincente, grazie al gioco algebrico di Cesare Pancotto. Il bravo “professore” marchigiano fermatosi alla soglia della laurea in architettura. La sua è vita in A senza avere mai una squadra da scudetto (massimo un 5° posto nei playoff e il 45% di vittorie 260/571) in 20 anni di panchina di cui 11 in A2 portando alla promozione Pistoia, Siena e Trieste, lasciando sempre in eredità un patrimonio di sostanza sportiva e di lavoro.
 
Cremona è anche un modello di saggia economia padana tesa allo sviluppo per gradi, l’approdo ideale di un gruppo di giocatori compatto, senza lunatiche stars, con Marco Cusin e Luca Vitali che solo nella provincia lungimirante e non stravagante trovano la loro dimensione proponendosi  al CT Messina non più come gli ultimi della fila. In questa squadra che negli ultimi 3 anni non ha mai respirato l’aria dei playoff, ogni pallone adesso è un mezzo per una rivalsa,  ma anche una piccola lezione di  economia. E questo vale anche per gli stranieri, considerati pari agli italiani. Non è una squadra da reality, che si monta e si smonta ogni stagione, come per le sfilate di moda. Ecco quindi la “semplice” ragione per cui sono già finite nella sua ragnatela  ben 9 squadre su 12: difesa “ribelle” (chiedere ad Avellino nell’ultimo quarto soffertissimo) attacco algebrico. Titolo del documentario: così si cresce a Cremona.
 
MVP Austin Daye
 
Un Daye-show da applausi in Sicilia. Tecnica purissima più che i muscoli, come Steph Curry nella NBA. Sulle orme paterne,  il nuovo arrivato risveglia i sopiti entusiasmi di Pesaro e alla sua terza gara firma la prima vittoria esterna stagionale della squadra di Riccardo 
Paolini, il simpatico e coraggioso coach della piadina. Riuscita dunque, in tempi della lesina, l’operazione del rimpasto degli stranieri che ha visto anche in Sicilia con 10 punti della guardia canadese Jehvon Sheperd, scartato da Varese.
 
QUINTETTO ALL STAR -Per l’indice di valutazione anche questa settimana quintetto “All Strangers”, per la prima volta le rispettive squadre  hanno vinto e significativa doppietta di Cantù con l’esplosione di Hasbrouck  in ombra nelle prime giornate e indiziato di taglio:
Austin DAYE (Usa, Pesaro, p 28, val 40), Kenny HASBROUCK (Usa, Cantù, p 21, val 30), Hrvoje PERIC (Cro, Venezia, p 21, val 27), JaJuan JOHNSON (Usa, Cantù, p 18, val 27), Dewayne WHITE (Usa, Torino, p 18, val 26).
 
MIGLIORI PER SPECIALITA’  – Tripla-doppia di Austin Daye, Pesaro vince la prima gara in trasferta. Punti: 28 Austin DAYE (Usa, Pesaro. Valutazione: 40 Austin DAYE. Rimbalzi: 16 Austin DAYE. Assist: 11 Walter HODGE (Portorico, Cantù).
 
DOPPIE DOPPIE – Crescono le doppie-doppie (da 4 a 6), ripetono Kirk e Pittman:
Austin DAYE (Usa, Pesaro, 28 p, 16 r); Laurence BOWERS (Usa, Capo D’Orlando, 19 p, 11 r); Dewayne WHITE (Usa, Torino Josh OWENS (Usa, Venezia, 16 p, 11 r);  Alex KIRK (Usa, Pistoia, 12 p, 15 r); Derek PITTMAN (Usa, Bologna, 12 p, 10 r)
 
QUINTETTO SPORTAL.IT – Jerome DYSON (Torino), Austin DAYE (Usa, Pesaro), Kenny HASBROUCK (Usa, Cantù), Derek PITTMAN (Bologna), Marco CUSIN (Cremona). Coach: Riccardo PAOLINI .
 
MIGLIORI PER SQUADRA
 
Per l’Indice di Valutazione 3 italiani MVP nella propria formazione; pari merito Aradori-Polonara (Reggio Emilia) e Cavaliero (Varese), contributo croato ai successi interni di Venezia e Milano: 40 Austin DAYE (Usa, Pesaro, 28 p, 16r, 4/6 da 3); 30 Kenny HASBROUCK 
(Usa, Cantù, 21 p); 27 Hrvoje PERIC (Cro, Venezia, 21 p); 26 Dewayne WHITE (Usa, Torino, 18 p, 10r); 26 David LOGAN (Usa, Sassari, 26; 25 Laurence BOWERS (Usa, Capo d’Orlando, 19 p, 11r); 24 Krunoslav SIMON* (Cro, Milano, 19 p); 19 Deron WASHINGTON (Usa, Cremona, 6 p); 19 Adrian BANKS (Usa, Brindisi,15 p), 18 Pietro ARADORI (Reggio Emilia, 16 p) e Achille POLONARA (Reggio E, 15 p); 18 Derek PITTMAN (Usa, Bologna, 18 p, 10r) e Courtney FELLS (Usa Bologna, 17 p, 8r); 18 Daniele CAVALIERO (Varese, 10 p); 15 Dominique SUTTON* (Usa, Trento, 11 p), 15 Bobby JONES (Usa, Caserta, 13 p); 15 Marty Leunen (Usa, Avellino, 9 p, 13r);  14 Ronald MOORE (Usa, Pistoia, 11 p). *Nota: non entrato nel quintetto iniziale
 
TOP SCORER PER SQUADRA – Fra i top scorer, 4 italiani per 3 squadre, si conferma Marco Cusin che in questa stagione sta migliorano come attaccante: 28 Austin DAYE (Usa, Pesaro, 40 val, 16 r); 26 David LOGAN (Usa, Sassari, 26 val 4/10 da 3, tl 8/9); 21 Kenny HASBROUCK (Usa, Cantù, 30 val); 21 Hrvoje PERIC (Cro, Venezia, 27 val); 21 Ian MILLER* (Usa, Torino, 15 val); 19 Krunoslav SIMON* (Cro, Milano, 24 val, 4/4 3/6 da3); 19 Laurence BOWERS (Usa, Capodorlando, 25 val, 11r);  17 Courtey FELLS (Usa, Bologna, 18 val); 16 Pietro ARADORI (Reggio E, 18 val) e Amedeo DELLA VALLE (Reggio E, 14 val); 15 Julian WRIGHT(Usa, Trento, 15 val); 15 Adrian BANKS (Usa, Brindisi, 9fs, tl 7/8 7r); 14 James NUNNALLY (Usa, Avellino, 1 val, 0/5, 4/8 da 3 7pe);14 Payton SIVA (Usa, Caserta, 7 val);13 Marco CUSIN (Cremona, 16 val, 8r);  12 Michele ANTONUTTI* (Pistoia, 12 val), Akex KIRK (Usa, Pistoia, 13 val, 15 r), Alexander CZYZ (Pol, Pistoia, 11 val);12 Brandon DAVIES (Usa, Varese, 11 val); 
*Nota: non entrato quintetto iniziale.
 
QUESTION TIME, GERASIMENKO & DINTORNI
 
– Meglio il “ciclone Gerasimenko” o l’immobilismo dei  nostrani benpensanti che hanno plastificato il basket italiano, indebolendolo?
– L’ing. Anna Cremascoli al momento delle dimissioni si è fatta liquidare tutte le quote da Gerasimenko o rimane azionista di minoranza?
– Risponde al vero che le dimissioni della presidentessa canturina sarebbero scattate per l’esonero del coach da lei scelto (Corbani), a sua insaputa, o perchè Gerasimenko diventava  ingombrante?
– Minucci cedette il marchio Mens Sana Basket per 7 milioni, ci stanno 6 milioni – come raccontano – quale valore per la transazione di Cantù?
– Gerasimenko trasferirà nella sua sede svizzera le azioni della Pall.Cantù, o resteranno in Italia affidate a una persona di fiducia?
– Chi e come valuterà ai vertici del basket la singolare posizione del cosiddetto “secondo magnate dell’acciaio russo”, per regolarizzare un tesseramento indispensabile?
– Le norme FIP e di Legabasket consentono la presidenza diretta di uno straniero, o vanno cambiate ad hoc per evitare situazioni gelatinose?
– Gerasimenko non è forse diventato più forte mostrando  i muscoli per ottener il tesseramento di Johnson, quando invece Lega e Fip dovevano prendere tempo per riflettere e non passare la patata bollente alla Corte Federale?
– Perchè Associazione Giocatori e allenatori  non hanno battuto ciglio, per tutelare i loro associati quando Gerasimenko teoricamente potrebbe mandare Abass a giocare nella sua squadra russa (Volgograd)?
– Le liste arbitrali “ascensore” lanciate quest’anno con interscambio fra A-1 e A2 per favorire il rinnovamento possono essere una buona cosa, ma se si scopre poi che un club di A2 (Agrigento?) per 6 volte su 13 gare ha goduto di un “arbitrissimo”, cosa penseranno gli altri club?
– A meno che questo sia un modo per far ammirare ai fischietti la famosa Valle dei Templi, non è poi che tutti i club chiederanno il ritorno al sorteggio?
– Fabio Facchini spostato dalla gestione degli arbitri di A al Settore Tecnico comincia il suo giro d’Italia dalla Sicilia, ma risponde al vero o meno che trovi ostacoli in alcune regioni, e possa tenere lezioni solo agli arbitri di B e non di A?
– Come ha fatto Sardella a diventare primo arbitro con l’allentare del girovita di anno in anno?
– Vogliamo scommettere che la terna blindata per Armani-Sassari del 2 gennaio sarà Bartoli 3° arbitro, per il primo Lamonica e per il 2° Lanzarini e Paternicò?
– Se davvero l’Armani gli ha allungato il contratto per tutta la stagione alla vigilia della gara con Brindisi, per come ha giocato, Barac “natostanko” non ha peccato di ingratitudine?
– La RAI replica tre volte la diretta della domenica sera, il lunedì alle 3 di mattina , 12.05 e alle 15.05  ma come fa ad aumentare gli ascolti se non l’annuncia ai telespettatori o con un comunicato?
– Sapete quale è la battuta che circola nel basket per definire la sua gestione a tutti i livelli? Che l’unica cosa che funziona perfettamente è la sua imperfezione…
– Nell’anno dei suoi gloriosi 70 anni, Varese multata di 750 euro dal Giudice sportivo perchè un giocatore aveva una maglia diversa: non è forse un costo maggiore di quello di un set di maglie nuove?
– Sarà mai vero quanto si racconta nel basket che prima di Natale uscirannole richieste della Procura di Siena per i protagonisti dell’inchiesta Time Out?
 
ULTIME PAROLE FAMOSE
 
ALESSANDO GENTILE: “L’Eurocup è una gara molto difficile, ma con lo spirito giusto l’Armani può approfittare per tentare di portare a casa una Coppa Europea”
GIORGIO VALLI (coach Obiettivolavoro Bologna) ha risposto così ai “rumors” della piazza che lo riguardano per il difficile inizio del club: “Le voci fuori fanno parte del nostro mestiere, ma possiamo ascoltarle tutte… Conta quel che si dice in spogliatoio e io ho fiducia  nel nostro lavoro e nei miei giocatori”
CESARE PANCOTTO (coach Vanoli Cremona)del ritmo: “La nostra pallacanestro è fatta di personaltà e di scelte”
STEFANO MICHELINI (analista Rai Tv) durante la gara di Pistoia: “Varese ha saputo tesaurizzare i giocatori inizialmente”, ma cosa significa questa nota incomprensibile col gioco?
NICCOLO’ MELLI (giocatore azzurro): “All’europeo abbiamo dimostrato di poter fare bene , l’arrivo di Messina non potrà che darci un’ulteriore caratura internazionale”
 
A cura di Enrico Campana

 

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