Spagna, 70 Paesi davanti alla tv

Archiviato  col record di 380 punti (196-184 per l’Ovest) e l’addio di Kobe Bryant  l’All Star Game di Toronto  con i sui 70 anni di storia questa settimana il clou  delle coppe nazionali europeo  è in Galizia per  la più antica e spettacolare manifestazione continentale diventata nel tempo un format.  Tanto da venire promossa in chiave turistica in tutto il mondo per cui, secondo le stime  degli organizzatori, produrrà una ricaduta economica di 24 milioni di euro.
 
I dati più sensibili quale indicatore della dimensione del “fenomeno” sono le 70 televisioni mondiali che hanno acquistato i diritti, dall’America all’Africa, all’Asia (Giappone e Filippine) e fino alla Papuasia. E naturalmente tutta Europa, Russia, Turchia, paese baltici, non l’Italia.  Uno schieramento senza precedenti che fa passare in secondo piano i 6 mila abbonamenti  per le tifoserie esauriti in prevendita, e le prospettive d’incasso.
 
Mentre altri si vantano del simulcast, surrogato spicciolo del principio che” l’unione fa la forza” contro invece il magnetismo dell’esclusiva, e propongono le wild card per gli arbitri over 50 come modello di promozione dello spettacolo, questa vendita articolata e raffinata del “prodotto spagnolo”  a livello internazionale è sicuramente facilitato dalla diffusione della lingua ispanica in tre continenti . Si spiega  quel dato di un giro d’affari d 35 milioni di cui la Liga Endesa ha scritto all’inizio di questa stagione. Il basket spagnolo da anni è venduto all’estero, il presidente di Lega ha detto che anche l’Italia  si sta muovendo, ma si è perso del tempo, gli indici d’ascolto non vengono pubblicati. E oltre alla concorrenza  spagnola c’è l’Euroleague, la Francia ha strappato un contratto da 10 milioni all’anno con il più famoso gruppo multimediale e anche  il basket tedesco è in ascesa. Melli che ci gioca ne ha parlato con entusiasmo.
 
La prima edizione della Copa del Rey , da giovedì a domenica a La Coruna, si giocò nel 1933  a Madrid su un campo in terra battuta e finì con la vittoria del Rayo sul Real Madrid per 21/11. L’evento, una storia di 800 partite e 80 edizioni,  ha attraversato un conflitto mondiale passando dal franchismo al socialismo, attraversando il Millennio, la prima Olimpiade spagnola, il boom economico,il rinnovamento architettonico senza eguali in Europa, arrivando ai tempi nostri: quelli dell’immigrazione disumana e della Comunità Europea sotto assedio da mille problemi. In senso sportivo è  un fatto “sport & costume” come gli Internazionali di tennis di Roma, anche  se più modesto  lo scenario cestistico galiziano rispetto al Foro Italico, contribuendo in ogni caso alla scalata imperiosa del basket iberico ai  livelli più alti. Inoltre il suo albo d’oro sul quale il Real Madrid è tornato a piantare la bandierina del successo nelle ultime tre edizioni (a spese del Barcellona)  serve anche come un filmato  storico sull’evoluzione del gioco che pur giovandosi della moderna diavoleria dei tiro da 3 punti ha abbassato i punteggi rispetto al filone degli scores a tre cifre, a volte con più di 200 punti complessivi (vedi il record di 130-113 punti del Barcellona a Pamplona ’79)  degli anni settanta-ottanta mentre l’ultima vittoria col “centello” è il 100-98  di Tau Vitoria-Unicaja del 2009. E’ stata quella una delle rarissime finali senza le due ammiraglie del basket spagnolo Real e Barcellona che continuano a essere le favorite di questa edizione (A proposito: il Barca ha vinto in questa stagione a Madrid). Il Laboral Vitoria è il guastafeste avendole battute in casa loro in Euroleague ed è in testa nel suo girone. L’ outsider  potrebbe essere  Valencia,  gemella europea dei Warriors con 25/0 fra Liga Endesa e Eurocup e poi eliminata nel gironcino dei 32esimi della coppa, invece è fuori Malaga  che nell’ultimo mese e mezzo  è calata a sasso. Il contorno può comunque a sua volta riservare qualche sorpresa con l’Herbalife Gran Canaria qualificata per  gli ottavi di finale dell’Eurocup , Bilbao, Fuenlanbrada e Rio Monbus. In ogni caso, la Spagna ha 4 club ancora in corsa per i plyoff dei quarti contro 0 dell’Italia,  e un pareggio (2-2) negli ottavi di Eurocup: Gran Canaria- Saragozza e Arman-Trento prime nei gironi.
 
Al momento il basket spagnolo non ha manifestato un appoggio ufficiale pro o contro Euroleague e FIBA, anche se propende più per la prima,  sia per l’indipendenza dei club rispetto la Federazione e sia perchè  il suo presidente, il potentissimo Josè Luis Saez, membro di direttivo FIBA dove l’Italia non ha un posto e primo paladino dell’organismo. E’ caduto in disgrazia, denunciato dalla Federbasket Catalana per irregolarità gestionali e sotto inchiesta da parte del Consiglio Superiore dello Sport, organismo  governativo di tutela  che controlla se il denaro pubblico viene speso bene e con trasparenza  messosi  tempo fa di traverso con i potenti club calcistici. Forse si tratta di un regolamento di conti fra catalani e castigliani, una rivalità com i fiumi carsici. In ogni caso il presidente del Superboom che ha portato la Spagna al 2° posto dietro gli Usa (per la crnaca l’Italia  al 35° posto!) ha dovuto fare un passo indietro. Questo significa che entro la fine di marzo o al massimo  giugno il nuovo presidente sarà votato dall’assemblea con i suoi 113 membri.
 
Un  modello democratico di gestione più moderno e snello di quello votaiolo italiano che consente patti fra regioni (comitati regionali)  e vertice escludendo dal voto i rappresentanti di gangli vitali, i professionisti e le minoranze,  certamente sul quale il riformismo renziano che trova appoggi in Malagò e Chimenti inclini alla trasparenza,  non può non metterci le mani, col pericolo di lasciare il campo agli “stellati”. L’unico partito che in questo momento interessato a una riforma radicale dello sport.
 
Il basket fa ritorno in Galizia dopo 23 anni grazie al restyling del Palazzo dello Sport ribattezzato Coliseum, con 10 mila posti, utilizzato anche come Plaza de Toros. Lo sforzo è quantificato in chilometri di cavi,  segnaletica, fibra ottica, luci led e la posa di un cubo luminoso sul soffitto. Una bella tribuna accoglierà 400 giornalisti. E a fianco del Coliseum un padiglione di 10 mila quadrati dell’Expo: la “Fan Zone” aperta al pubblico con varie attività, una mosca fotografica degli 80 anni  e un torneo ufficiale fra i settori giovanili della Liga.
 
Si prevedono 40 mila spettatori,  ma questo è solo una piccola parte del successo; del resto anche il Forum potrebbe fare altrettanto o addirittura qualcosa in più come pubblico, ma Legabasket ha deciso di strozzare l’evento in 3 giorni inece che 4 come gli spagnoli. E  con i costi e il disagio, con una Milano che al venerdì ancora lavora quale sarà la risposta per il match delle 12 Trento (con Berrgreen ex Cantù)-Pistoia e delle 15.15 Cremona-Sassari (seguiranno alle 18.45  Reggio Emilia-Avellino e ale 20.45 Armani-Venezia).Inoltre gli incontri si possono vedere tutti in Tv su Rai Sport sperando che il prodotto sia migliore in un ambiente che non è uno “scantinato” rifatto.Per la cronaca, TV spagnola e Moviestar lavoreranno con 16 telecamere, quante invece a Milano?
 
PROGRAMMA Copa del Rey. Giovedì 18: Barcellona-Bilbao (ore 19), Valencia-Gran Canaria (21.30). Venerdì 19: Real Madrid-Montakit Fuenlabrada (ore19); Laboral Vitoria-Rio Monbus (21.30). Sabato: semifinali ore 19 e 21.30. Domenica 21: finale ore 19
 
A cura di Enrico Campana

Articoli correlati