Pozzecco in lacrime elogia i suoi ragazzi

Gianmarco Pozzecco commenta in lacrime ai microfoni di Rai Sport la vittoria della sua Dinamo Sassari nella gara 6 della finale scudetto contro Venezia.

Il tricolore 2019 si assegnerà alla bella in programma in Laguna: “I ragazzi se lo meritavano, è giusto andare a gara 7 per tutti loro. Abbiamo giocato sempre allo stesso modo, puoi farlo se hai dei ragazzi incredibili, come loro. Abbiamo una società incredibile, un gruppo incredibile. Ma non abbiamo fatto ancora niente perché siamo semplicemente andati a Gara 7. Avevo chiesto di giocare con una difesa forte, poi ho detto in attacco di giocare come sanno e oggi siamo riusciti ad attaccare con più convinzioni in uno contro uno. Venezia ha giocato un primo quarto straordinario, il secondo di buon livello e lo abbiamo subito. Nel terzo quarto sono tornati un po’ più umani e siamo migliorati. In ogni caso per me non ci saranno né vincitori né vinti. Entrambe le squadre meritano lo scudetto, ma lo sport è bello anche per questo che debba vincere solo una. Vinca il migliore”. 

“Mi reputo un uomo felice, sono capitato in un’isola fantastica – ha aggiunto il ‘Poz’ – La gente mi ferma per la strada e ringrazia. Io devo ringraziare anche tutti voi. Venezia è una squadra straordinaria, è una finale bellissima che vedrà alla fine un vincitore, ma lo sconfitto dovrà essere orgoglioso. Nello sport la cosa più bella è vincere, ma non è la cosa più importante. Noi abbiamo già vinto, tutti insieme. Se dovessimo mettere la ciliegina sulla torta, l’isola esploderà ma lo farà comunque per accoglierci in ogni caso. C’era una cosa che mi faceva soffrire, non l’ho chiesto ai ragazzi per non mettere altra pressione. Volevo stare altri due giorni con loro”. 

Poi una breve analisi della partita e delle prove dei singoli: “Giochiamo sempre alla stessa maniera da quattro mesi, sono gli uomini a fare la differenza. I sardi devono essere orgogliosi del proprio figlio Spissu. Carter é un uomo speciale, oggi ha fatto una grande gara. È un po’ il leader della squadra essendo tra i più anziani, nonostante a un certo punto fosse quasi uscito dalle rotazioni”. 
 

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