Odio razziale, Pesaro con il suo sindaco contrattacca

Ammenda di Euro 2.200,00 del Giudice Sportivo alla Consultinvest “per offese e minace collettive frequenti del pubblico agli arbitri nella gara Pesaro-Sassari  e per manifestazioni ispirate da odio e discriminazione razziale nei confronti di un tesserato avversario ben individuato”. Leggo incredulo, lunedì, questo comunicato, e poi passo un intero pomeriggio a cercare sui giornali cosa è accaduto, ma non trovo niente. Inizio a scrivere la mia nota con questa premessa.

“Il club pesarese ha curato molto negli ultimi anni  l’aspetto disciplinare, Pesaro ha sempre avuto un tifo caldo e goliardico, l’odio razziale non è mai stato nella sua natura e nella sua storia, sicuramente mi attendo il ricorso della Vuelle Pesaro avverso un provvedimento tanto grave , con riflessi oggettivi, che getta anche  il sospetto  che l’ “odioso razzismo” sia arrivato anche nel basket.  Specie proprio da quelle parti dove un certo Carlton Myers è stato il portabandiera dall’Italia ai Giochi di Sydney, con Petrucci. E chieda il Giudice Sportivo  a un doveroso riesame, con un opportuno un supplemento d’indagine su quanto scritto a  referto dagli arbitri.  E, come minimo, per la stampa che ha bisogno di dati certi, di indicare  il nome del tesserato in questione essendo facile  associare la cupa espressione (odio e discriminazione razziale)   da lui usata, ai casi di razzismo  sul colore delle pelle negli stadi calcio. E pesare subito quindi a Trevor Lacey che giocava all’anno scorso a Pesaro e oggi è la star di Sassari  osservando che l ritorno a Pesaro domenica ha segnato pochi punti. Chiamo poi la società non si tratta però di Lacey (il merito del punteggio basso è della difesa di coach Bucchi). Sono interdetti, precisano che “il  tesserato   è il croato  Rok Stipcevic,  ex tesserato Vuelle, lungamente applaudito in occasione della presentazione delle squadre”. Contestano le motivazioni del Giudice  Monocratico (” parole  inaccettabili, che screditano la società e la sua storia, il pubblico e la città di Pesaro”), la città è in subbuglio e viene  preannuciata una nota del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, membro della Segreteria del Pd di Matteo Renzi, unitosi con forza al malcontento a nome della città e del club che arriva poco più tardi  “Pesaro – ricorda Ricci – è tra i primi centri  italiani ad aver assegnato la cittadinanza  onoraria ai figli di immigrati stranieri nati nel territorio. Siamo Città europea dello sport 2017 anche per il senso di inclusione nel territorio. Per questo auspichiamo fortemente che la Federazione Italiana Pallacanestro possa rivedere le motivazioni del provvedimento”.

Lavoro di cronista mi obbliga di spiegare che l’episodio si riferisce a un fallo tecnico per flopping a Stipcevic sul quale non entro nel merito mancandomi gli elementi. Basta per riaccendere la secolare rivalità coi dalmati, i dirimpettai sull’Adriatico, parolacce più insulti non certo da codice  anche se nei successivi due filtri tecnici (il referto e il giudice) hanno portato a una deformazione della sostanza rischiando di causare una ..crisi diplomatica fra Croazia. Ho l’impressione che sia soltanto un concorso di cause, tutto  posto e niente in ordine. In senso oggettivo di arbitri non sono sereni, tesi, il lungo commissariamento di quattro anni aveva portato almeno a fragili sicurezze che l’ultimo ribaltone  ha mandato in mille pezzi abolendo i giudizi per ripristinare il voto matematico  e all’ipertrofia del commissari. Poi c’è il risvolto della politica che tocca la stretta collaborazione fra CONI e Governo. La discesa in campo di Matteo Ricci. Come sindaco  non può lasciare passare il messaggio che la sua Pesaro  Città Europea 2017  dello Sport  ispiri manifestazione di odio e discriminazione  come qualcuno potrebbe eccepire a Bruxelles, e nelle sue funzioni di Membro della Segreteria del PD  nella quale siede come responsabile degli Enti Locali, in un delicato momento dei rapporti col CONI, per i costi delle palestre, la messa a norma degli impianti di Regioni, Province e Comuni, ponga la questione al Ministro dello Sport per la parte derivante da suoi poteri, sulla gestione delle Federazioni Sportive.

A cura di Enrico Campana

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