L’Olimpia crolla e finisce ultima

“Una brutta figura” così aveva definito l’eventuale ultimo posto in classifica Flavio Portaluppi, qualche settimana fa. Ora (purtroppo) è la realtà alla fine di quest’avventura disastrosa in Eurolega per l’Olimpia Milano, sconfitta al Forum (91-68) anche da un Unics Kazan reduce da dodici sconfitte consecutive nella competizione continentale.

Nel giorno in cui si rivede al Palazzo Alessandro Gentile (applaudito dal pubblico), in attesa di andare a Gerusalemme, ed in campo Kruno Simon, i campioni d’Italia restano davanti nel primo tempo, poi subiscono un blackout nel terzo periodo (10-29) ed escono dalla partita, tra i meritati fischi del pubblico, crollando oltre il -20.

Repesa mette subito il croato in quintetto e le risposte sono buone, in una partita dal ritmo alto, in cui le difese lasciano principalmente spazio agli attacchi. I biancorossi provano un paio di allunghi, prima con McLean e Sanders e poi con lampi di talento di Pascolo, anche se il distacco raggiunge al massimo i 6 punti di scarto (34-28 al 15’), perché anche i russi trovano con discreta facilità la via del canestro, con le triple di Clarke ed il lavoro di Colom. Così si va avanti sul filo dell’equilibrio per tutto il primo tempo, dove c’è anche qualche decisione arbitrale contestata dal tecnico milanese.

L’avvio di ripresa è negativo per i biancorossi, che subiscono un parziale di 9-0 e vanno sotto nel punteggio (39-45 al 22’), con Langford protagonista. Il blackout prosegue e si allunga fino al 14-2, con cui gli ospiti raggiungono il +9, prima di salire in doppia cifra di vantaggio nei minuti successivi (45-60 al 27’), ancora con l’ex di turno e Williams protagonisti. Sulla palla persa in chiusura di terzo periodo, con i russi avanti di 16, anche dalle tribune arriva qualche fischio. Il n° 22 dei russi domina e va a schiacciare con continuità, Milano non c’è più, i fischi diventano più numerosi e l’ultimo posto è realtà. Nei giorni degli anniversari dei trionfi europei degli anni ’80, la storia Olimpia non lo meritava.

Articolo in collaborazione con Basketissimo.com
 

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