I playoff di Campana: “Non c’è pronostico, né il premio Eurolega”

Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.

Per un basket perfetto, equilibrato, il segreto è il dominio nel gioco. E’ scritto nei libri del basket e la Dinamo Sassari in rimonta dopo aver vinto la prima a  Venezia  e perso la prima in casa  ha superato   via via  lo scoglio psicologico di non poter perdere. Un problema  diventato un sesto grado con la peggior gara della serie, l’ultima a Venezia. Ma dopo 20 minuti di sofferenza nel corso dei quali  ha dovuto rincorrere l’avversario che sfoggiava sicurezza e lucidità, è venuta fuori la sua resilienza in tutte le sfaccettature. E la partita è girata grazie  a Jack Cooley, il suo totem, che sembra abbia giocato con problemi a una costola,  e a Marco Spissu, il ragazzo più in vista, trascurato dalle nazionali  azzurre giovanili e il più progredito della stagione. Il suo playoff è una sorta di Master nel quale  il “genius loci” sardo, un mancino ortodosso,  mette pepe nella regia, tira bene da 3 punti, prende rimbalzi e guida la squadra  con sicurezza in questo viaggio straordinario di Sassari  che  gli apre orizzonti  impensabili .

Al duo giovedì  si è aggiunto l’esplosione di Tyrus McGee, l’ex veneziano che ha riscattato i primi 20 minuti deludenti con due triple dopo l’intervallo che hanno portato fiducia nelle file della squadra di Pozzecco. E dopo il recupero e un bel testa a testa con una Reyer spietata col quintetto piccolo e gli italiani in campo, con una schiacciata di McGee sul capo di Watt, Sassari ha dilagato pigiando a tavoletta sull’acceleratore. Parziale di 38-20, partita praticamente chiusa sul 75-60, massimo vantaggio.

A questo punto lo scudetto non è solo questione di dettagli, ma di fattori che dimostrano come la pallacanestro italiana  viva con un piede nel futuro e un piede nel passato; gara7 meritava un palcoscenico adeguato,  speriamo che questo scudetto porti consiglio a tutti.  Non c’è pronostico, non c’è domani,  e purtroppo nemmeno il premio dell’Eurolega che negherà il pass a chi vincerà il titolo mentre apre alle 18 squadre offrendo invece la wild card a una seconda squadra tedesca.

STATS G6 – Per Sassari le 8 triple  sono il miglior bottino della finale 38,1%, meglio del 36% dei veneziani con 12/35 che si sono fidati più delle triple che dal tiro in area 14/27, 51). Reyer migliore solo nel tiro in area, nelle stoppate (4/2), nei falli (24) e di gran lunga nel peso della panchina (49 punti a 23). Per la quinta volta in 6 gare Venezia la valutazione è stata inferiore al punteggio (75-76) mentre i sardi hanno superato il muro dei 100 per la seconda volta  nella valutazione, con 108-76 , -32, doppiando addirittura i rivali con 70-33 nel secondo tempo  (+37, ma il record rimane i +42 di gara4). Tripla doppia di Jack Cooley ribattezzato il Bud Spencer del basket: 26 punti, 11 rimbalzi, 29 valutazione. Thomas aveva iniziato con 13 punti (sui 19 della squadra nel primo tempo). Fra i veneziani serata-no di Tonut (0/2 0/2 da3, -3), zero punti anche per Vidmar e 5 falli e per Stone, il leader tecnico; si è fatto notare per la personalità De Nicolao (11 punti, 6 assist)in regia meglio di Hayes, specie nei pick and roll con Watt (7/8, 6 rimbalzi, 17 punti,  schiacciate), Daye  a stento arriva a 10 punti senza segnare da 3 si salva con 7 rimbalzi ma la difesa è un optional, vedi il fallaccio su Cooley. Pierre in questa serie sta molto soffrendo, idem Smith lontano dallo show contro l’Armani di g3 (29 punti),  rivalutazione preziosa e significativa di Justin Carter che ha neutralizzato Bramos e segnato due canestri importanti nel break decisivo.

LA CABALA –  Il fattore-campo conta, in 10 casi su 13 la squadra che aveva il fattore campo  a favore ha vinto lo scudetto, ma questo tabù Sassari lo ha già sfatato vincendo il primo scudetto in gara7, e sarebbe la prima a fare il bis, mentre  Pozzecco potrebbe essere il primo allenatore  arrivato a stagione in corso (il predecessore era Vincenzo Esposito che diede a febbraio le dimissioni con una squadra  rimasta la stessa…) a vincere il tricolore

CURIOSITA’ –  Achille Polonara gioca la sua terza finale scudetto, perse la prima  con Varese e la seconda con Reggio Emilia 4 anni quando fu il MVP di g7 con 17 punti, 14 rimbalzi, di cui 9 in attacco, 28 di valutazione, di una squadra  costruita sugli italiani (Cinciarini, Della Valle, Cervi). Sassari vinse il suo primo scudetto nel 2015 forte di ben 7 stranieri, Logan, Dyson, Sanders, Brooks, Sosa, Laval e Kadj e dopo aver battuto l’Armani in semifinale vinse lo scudetto in gara7  a Reggio Emilia rialzandosi da un pesante 0/2 (63-82 e 71-84 ) con due vittorie casalinghe (80-64, 94-90). Come questa stagione perse g5 (71-67), vinse la memorabile g6 ai supplementari (115-106). Il capolavoro di Meo Sacchetti si concluse col  73-75 a Reggio Emilia nonostante il primo quarto, con   soli 4 punti contro 21 degli emiliani, sembrasse un funesto presagio. Ma con 11/22 nel secondo quarto le cose cambiarono, e il successo portò la firma di Dyson, Sanders e Laval. A 27 anni l’ala anconetana è il jolly di questa Dinamo che ha un peso maggiore negli italiani  grazie a operazioni di mercato (l’arrivo di Stefano Gentile e Magro) e all’esplosione di Spissu, un prodotto del proprio vivaio. Più recente il tricolore di Venezia che vinse con Trento stremata dalla fatica per battere l’Armani. La squadra de De Raffaele aveva ben 7 stranieri, fra quali Tyrus McGee, oggi starter a Sassari per vie traverse (l’infortunio di Bamforth e l’arrivo di coach Pozzecco) che potrebbe bissare lo scudetto, due oriundi (Filloy e Viggiano) e soli due italiani, Ress e Tonut.  Anche la Reyer ha dato maggior importanza agli italiani con l’arrivo di De Nicolao, Mazzola, Giuri, Biligha che giova a colorare d’azzurro questo scontro.

LA DICHIARAZIONE – Dopo la sfuriata alla Sgarbi  in sala stampa di gara5, Gianmarco Pozzecco è tornato in sè,  considerato il lato umano  e  fattori oggettivi che gravano su questa finale come una spada di Damocle, l’inadeguatezza degli impianti, la gestione dell’evento, gli arbitraggi contraddittori, se l’è cavata solo con una deplorazione, si è commosso, dopo l’inno di Mameli ha abbracciato De Raffaele invece della rituale stretta alla mano, poi ha mostrato i muscoli al suo pubblico.  “Se lo meritavano.., questi ragazzi hanno un carattere incredibile, era giusto mettere un piedino nella finale con la pallacanestro degli ultimi quattro mesi”, ha detto Pozzecco ai microfoni Rai. Destino di Sassari è giocarsi lo scudetto in trasferta. Stefano Gentile è stato recuperato, non ha segnato e perso 3 palle ma era nel quintetto dell’allungo. “Se difendiamo come sappiamo potremmo metterli in difficoltà” ha detto.

SABATO LA BELLA – Lo scudetto si assegna  sabato sera, ore 20.45, terza diretta sul canale telematico Rai4 (e su Eurosport), le vuvuzelas dovrebbero restare fuori, come i fischietti. Finora la Fip è stata zitta per amor di patria, ma la deroga di due anni sulla capienza dell’impianto non è riproponibile, come il commissariamento del settore arbitrale che va avanti da tre anni. La terna arbitrale?. Credo non si possa fare a meno di Sahin e Rossi, poi o una terza designazione di Paternicò o Martolini. Il maggior problema è l’uniformità di giudizio, specie l’interpretazione  sui blocchi, la chiave del gioco veneziano, e i contatti “sporchi” in attacco e difesa.

ALTRI MONDI – Il Barcellona ha battuto il Real Madrid 78-77 c un canestro spettacolare di Singleton e riduce le distanze (1/2)….Il draft NBA di ieri notte: Zion Williamson n.1 ai Pelikans, Ja Morant n.2 a Memphis, RJ Barrett n.3 a New York, ma a cascata e gli altri chiamati fra i primi 10 sono stati coinvolti in un turbillon di cambi senza precedenti e non senza sorprese. Non c’erano italiani, Moretti rimane a Virginia Tech e si prepara per il draft del prossimo anno dopo aver giocato la Finale NCAA alla pari con ragazzi che hanno già spiccato il volo.

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