Gentile nel mirino di tre club NBA

Il primo parlare ai microfoni di Rai Sport, dopo lo scudetto n.27, è stato Alessandro Gentile. Edi Dembiski gli ha chiesto se quella fosse stata la sua ultima partita con l’Armani e lui ha fatto capire che la cosa è possibile, ha tracciato un bilancio delle sue 5 stagioni e quando si fanno i bilanci si pensa ai cambiamenti. E’ sembrato di capire che dentro il suo club gli sono stati troppo addosso, che si è trovato nel ruolo di parafulmine mentre gli infortuni si susseguivano e aveva bisogno di fiduca e serenità. Del resto s’è vista una discussione accesa con Repesa durante la finale che nel calcio avrebbe fatto arroventare i pc, ma nel basket è stata soffocata sul nascere.

Chi ama il basket e rispetta e comprende la qualità umana e il senso di responabilità di Gentile junior nella cui vita tutto è arrivato in fretta, forse troppo, ha capito che l’ora è buona per prendere strade diverse. E la NBA sarebbe in questo momento la migliore della soluzioni e delle sfide avendo ormai raggiunto la statura tecnica internazionale, ultimo italiano nei draft dopo Gallinari. Due stagioni fa è stato scelto dai Rockets, dove lavora l’ex gm dell’Armani e braccio destro di Proli Gianluca Pascucci. Al tempo il g.m. Daryl Morey gli garantiva un biennale da 900 mila dollari e un adeguato minutaggio, i suoi diritti sono inalienabili, Houston ha un giocatore interessante per il suo roster e anche per entrare negli scambi di mercato che si ufficializzano dal 1° luglio.

Dopo le sue dichiarazioni di giovedì sera, Sportal.it ha contattato le sue fonti americane per sapere se davvero Ale ha la valigia in mano. L’anno scorso è rimasto a Milano perchè riteneva di avere un debito con il club e i tifosi per lo scudetto perso, il rinnovo prevedeva un annuale più un’opzione sul secondo. Non ci sarebbe un buy out, l’Armani intascherebbe però i 550 mila dollari che i club NBA pagano ai club di provenienza, a meno che al tempo della cessione la Benetton li abbia trasformati in un “future” da riscuotere più avanti al momento di mettere piede nella NBA.

All’orizzonte, ci spiegano queste fonti sicure che stanno dialogando con la famiglia di Gentile, molto unita, e il suo procuratore, esistono ben tre possibiltà concrete. Con l’arrivo di Mike D’Antoni legatissimo all’Olimpia e la possibile cessione di Howard il coach ital-americano punta su una squadra giovane e Alessandro potrebbe prendere il posto di Jason Terry, 39 anni, colui che in questi playoff si è segnalato per le previsioni sbagliate sulle vittorie di Houston a Oakland, o di Michael Beasley ma potrebbe anche giocare assieme a Harden o scambiandosi i ruoli di guardia e di portatore di palla. Insomma Mike pensa a un lancio simile a quello fortunato di Gallinari a New York. Altrimenti potrebbe essere scambiato dai Rockets con una prima scelta degli anni passati o del prosimo draft del 23 giugno e si sarebbero fatti avanti due club che guardano con favore gli italiani: i Raptors dove sono passati Esposito, Bargnani e Belinelli che hanno necessità di avere una guardia più tosta e versatile di Cory Joeph, il canadese sparito nella finale di conference con Cleveland , e anche Denver di Gallinari col quale Ale ha già giocato l’anno scorso agli europei meritandosi la fiducia del Gallo considerato la chioccia della franchigia del Colorado. Potrebbe giocare in alternativa a Emmanuel Mudiay o delle guardie e permettere al Gallo di giocare ala e non small-guard.

A cura di Enrico Campana

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