Odom choc: “Quasi ucciso dalla droga”

Una lettera a cuore aperto, in cui viene raccontato un dramma, quello di Lamar Odom. Due volte campione NBA con i Los Angeles Lakers, ma salito alla ribalta recentemente per i suoi problemi con le droghe, come quando il 13 ottobre 2015 si salvò miracolosamente da un cocktail di cocaina, alcool ed altre sostanze. Proprio da quel giorno, anzi quattro giorni dopo, parte questo toccante racconto a The Player’s Tribune: “Quando mi sono svegliato non potevo muovermi, non potevo parlare. Ero intrappolato nel mio stesso corpo. Vidi i tubi che mi uscivano dalla bocca e volevo strapparmeli, ma ero troppo debole”. E arrivò il primario: “Mi disse ‘E’ stato in coma per quattro giorni. Capisce quello che sto dicendo? E’ un miracolo sia qui, non credevamo ce la facesse’”.

Quello fu il culmine dei problemi di Odom con le droghe, peggiorato nel 2003, quando fece conoscenza con la cocaina: “Vorrei dirvi che c’è una ragione per averlo fatto, ma non c’è. Se avessi saputo gli effetti sulla mia vita, non ci avrei lontanamente pensato. Ma, quando mi facevo, mi sentivo bene, non ero più ansioso, non pensavo al dolore ed alla morte”. Quella che, dopo aver perso la mamma a 12 anni e l’amata nonna a 24, lo travolse con la perdita drammatica del piccolo figlio Jayden a soli 6 mesi nell’estate del 2006: “Io ero in giro per Manhattan, ricordo la mia fidanzata dire che Jayden non si svegliava. L’ambulanza era già a casa, dove io sarei dovuto essere. Era morto, senza spiegazioni. Vidi il dolore sul volto di sua madre, non lo dimenticherò mai”.

Quel terribile momento diventa un altro punto di svolta negativo, perché la cocaina diventò una compagna di viaggio quasi giornaliera: “Ricordo una delle notti più tristi della mia vita, ero con una ragazza a sniffare in un motel e mia moglie entrò. Un motel… Sono un milionario, ho vinto 2 titoli Nba ed ero con una sconosciuta in uno dei posti più squallidi mai visti. Fu probabilmente il fondo”. Ora Odom è sobrio ed a tenerlo sulla retta via, sono principalmente i figli Destiny (18 anni) e Lamar Jr. (16 anni): “E’ una battaglia quotidiana. Avrò sempre una dipendenza. Vorrei farmi adesso, ma so di non potere se voglio stare accanto ai miei figli. Guardo le loro facce e sento energia ed amore. E’ quello che mi dà forza durante la giornata. E’ come prendere le vitamine…”.

In collaborazione con basketissimo.com

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