Beli-Gallo show, in NBA si parla italiano

Il sabato della NBA parla anche italiano. Marco Belinelli, ormai una sicurezza degli Hornets, e stavolta con 19 punti e il canestro decisivo a -3’40 dopo la tripla  del sorpasso di Williams (anche per il potente power forward 19 punti) che ha dato spinta all’attacco ad Atlanta dominante ai rimbalzi con 23 palloni catturati da Dwight Howard, 3 sotto il suo record. Ma non bastano per evitare la quinta sconfitta casalinga. i Falchi  galleggiano sotto l’ottavo posto e non sono più la squadra battagliera da primi posti all’Est delle ultime stagioni.

In 30 minuti Belinelli che si sta rifinendo tecnicamente  ha tirato benissimo (8/11, 3/4 da 3, 3 rimbalzi, 1 assist e il migliore della sua squadra nel plus/minus cn +15), importante anche il rientro di Kemba Walker (18 punti e 10 assist),dopo una gara d’assenza , servito a corroborare il gioco (e la classifica, 15/13 e 5° posto) e interrompere la serie di 4 sconfitta nell’ultima gara sui campi dell’Est. Il Gallo  invece sbaglia 5 triple su 6, finisce 2/7 con 13 punti ma combatte e si sbatte, difende bene e arriva con Faried (25 punti) e Mudiay (22 punti, tecnicamente in crescita soprattutto nella selezione di tiro) la seconda vittoria consecutiva. Questo permette di passare davanti ai Kings al 9° posto (11/16) e di avvicinare Portland (13/16) per l’ottavo posto della griglia dei playoff. I Knicks dal 3° sono precipitati al 6° posto perdendo per la prima volta questa stagione tre  are consecutive e il vantaggio si è assottigliato nonostante a Denver  Anthony abbia fatto una partita giusta, da ex, con 29 punti e New York abbia avuto la conferma delle belle qualità di Willie Hernangomez che aveva di fronte per la prima volta il fratellino rookie delle Pepite. Per lo spagnolo 17 punti e 10 rimbalzi, l’anno scorso al Real Madrid non è mai stato tanto incisivo, la NBA fa sicuramente per lui. Phil Jackson come nel caso di Porzingis aveva visto giusto.

La decisiva vittoria consecutiva di Houston, miglior striscia in questo momento, arriva nel supplementare a Minneapolis (109-111). I giovani  Lupi vendono cara la pelle arroccati attorno alla loro giovane star Karl-Anthony Towns che offre spettacolo (41 punti 15/28, 5 rimbalzi e 5 assist) anche se la D’Antoni-band è risoluta con le sue  pistole fumanti. Non  molla la presa e arriva al 3° posto  all’Ovest  con 21 vittorie superando i Clippers in attesa di tornare in campo contro gli Spurs il 21 dicembre per agganciare i cugini texani.  Segnano 28 punti Ryan Anderson con 7 triple su 16, Harden manca invece la tripla-doppia per un assist (8/10 3/11 da3 tl 9/11, 9 rimbalzi, 12 assist), 20 punti per Gordon meno preciso dall’arco (4/10) rispetto la gara  di  New Orleans, quella del record NBA dei 24 canestri su 61 tentativi. Anche Trevor Ariza abbonda  nel tiro da 3 (3/11) ma lui  non è in serata felice. Alla fine con i  Wolves  sono 51 triple tentate con 17 canestri (39,9 %)  contro il 45 % in area,  e ai Rockets  le triple risultano ancora una volta una buona polizza per passare alla cassa.

I Cavaliers (19/6) sono a un passo dalle 20 vittorie dopo aver battuto119-102 i Lakers che sono fermi da molti turni, Indiana ha vinto a Detroit 90-105 e sale al 7° posto, buon lavoro del nuovo coach McMillan.

Oklahoma torna al successo (16/11) contro i Suns (114-101) con un nuovo show di Russell Westrobook che prende il largo nella sfida delle triple-doppie contro LeBron segnando la n.50 con 26 punti, 11 rimbalzi, smisurato negli assist (22) che significa anche  far gioco di squadra. Intano è la tredicesima tripla-doppia della stagione , il cammino è lungo e il record stagionale di Magic Johnson ha i giorni contati. Il turno finisce a Oakland ed  la vittoria n.24 dei Warrios  con una partenza a razzo (+19) e il ko nel terzo quarto, 135-90, il maggior scarto stagionale. Gara belissima di Kevin Durant che nulla ha sbagliato e passando i 30 punti, show anche  di Draymond Green (12 rimbalzi, 13 assist) che sa essere grande senza bisogno di far canestro- Portland non è quella dell’anno passato. Almeno per ora.

A cura di Enrico Campana

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