Castrogiovanni risponde agli attacchi

Silenzio, parla Martin. A un mese dalla bufera provocata dal party “galeotto” a Las Vegas, costatogli il licenziamento da parte del Racing 92, che proprio in quelle ore si giocava la semifinale Champions contro i Leicester Tigers, l’ex pilone azzurro racconta la propria verità, non senza amarezza, con un lungo post sulla propria pagina facebook:
 
“Alle parole ho sempre preferito i fatti. Ho sudato e ho fatto sacrifici, tutto quello che ho ottenuto nella mia vita me lo sono conquistato – ha scritto Martin – Alle chiacchiere ho risposto con il silenzio, ma ho letto tante inesattezze che mi hanno ferito come uomo e come giocatore, e adesso che non sono più un tesserato del Racing è arrivato il momento di fare alcune puntualizzazioni”.
 
Poi, ecco la lunga puntualizzazione sul “fattaccio”: “Stavo andando con la squadra per la sfida contro Leicester del 24 aprile quando il club all’ultimo momento mi ha chiesto di non partire per motivi totalmente indipendenti dalla mia volontà. Mi ha fatto male leggere che avrei mentito per non partecipare alla semifinale di Champions, io che ho sempre messo il rugby al primo posto e non mi sono mai tirato indietro, nemmeno quando i tacchetti degli avversari mi colpivano sugli zigomi. Sono molto amareggiato per essere stato condannato pubblicamente dal club per il viaggio negli Usa senza nemmeno avere la possibilità di discutere né di confrontarmi con loro. Sono stato messo fuori squadra senza poter avere un chiarimento nello spogliatoio con compagni e allenatori. Per la mia esperienza a Parigi avrei voluto un finale diverso, è stato un anno speciale perché ho dimostrato che si può tornare a giocare nella Top14 e in Champions dopo un’operazione complessa, e per me scendere di nuovo in campo è stato come rinascere. Avevo immaginato di finire con un giro di campo e il saluto dei tifosi che mi hanno sostenuto nelle battaglie. Purtroppo non sarà così”.

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