Schwantz svernicia Iannone: “Si dia ai kart”

Da campione del mondo in Suzuki a aspirante tale, Kevin Schwantz ha provato a scuotere Andrea Iannone a metà di una stagione finora molto deludente per il pilota di Vasto.

“Non so esattamente cosa stia succedendo nella squadra, non sono stato loro abbastanza vicino, ma so per esperienza che se le cose non vanno bene, c’è solo un modo per uscirne, ed è lavorare – ha detto l’ex pilota statunitense, campione del mondo 1993 – Non credo che la moto sia così inferiore alle avversarie, Iannone che si è perso, perché sembra volere una Suzuki che si comporti come la Ducati, ma questa moto non sarà mai una Ducati e invece dovrebbe provare a sfruttarne i punti di forza. Parlando con lui, sembra che la moto non abbia nessun punto di forza, ma questa è semmai un’evoluzione della moto con la quale Viñales ha corso la scorsa stagione”. 

Poi parte l’affondo su Iannone: “È inconcepibile quello che sta succedendo. Uno come Iannone, con l’esperienza e quello che ha fatto in passato, dovrebbe essere lì a lavorare, fare più giri di tutti nelle prove. Dovrebbe star fuori e girare, girare e girare, poi rientrare e parlare con gli ingegneri e dire come funziona la moto. Se lo ascolti parlare lo senti dire che la moto non frena, non gira, non va. Non capisco l’italiano e forse è un bene, ma il suo linguaggio del corpo è quanto più di negativo ci possa essere”.

Schwantz non giustifica neppure i dubbi di Iannone, che non vuole rischiare in sella a una  moto con cui non ha feeling: 
“Vada a giocare con i go-kart, allora. Capisco che soffra nel vedere la Ducati fare quei risultati, ma si ricordi che lo hanno licenziato. Non capisco: fai un lavoro che migliaia di persone sognano, hai una Casa ufficiale, hai decine di ingegneri che lavorano per te e che sono pronti a fare tutto quello che chiedi loro, se solo quel che dici avesse senso e dessi loro una direzione. Dovrebbe scusarsi per i suoi risultati. Per me è una situazione triste, perché tutti sanno che questa non è una moto da 20° posto. Io spero che presto Rins recuperi e ritrovi la fiducia nella moto, e che dopo la pausa estiva possa diventare quel ragazzo veloce che è stato prima Maverick. Voglio vedere quale sia il suo potenziale. Ma qualcuno dovrebbe dire a Iannone di fare il suo lavoro. Che a volte è duro. A me piacerebbe dirgli quello che io e tutti vediamo, ma probabilmente non gli piacerebbe sentirselo dire”.
 

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