Sarri a Empoli con lo spettro di Montella

La terza giornata di Serie A sancirà il ritorno di Maurizio Sarri al Castellani. Il tecnico toscano fronteggerà il suo passato più recente, quello di Empoli e della salvezza dal sapore di impresa. Quando approdò in toscana, veniva dall’esonero al Sorrento, l’Empoli aveva sfiorato la C e le idee fecero la differenza, nel cammino che ha portato sino alla massima serie.
 
L’allenatore 56enne, da più di tre mesi è seduto sulla panchina del Napoli e l’incarico sembra già in bilico. Dopo due giornate, il Napoli ha collezionato un solo punto, gettando via la gara col Sassuolo e lasciandosi rimontare dalla Samp di Eder, dopo aver regalato sprazzi di grande calcio. 
 
Inevitabilmente, a pochi giorni dall’appuntamento col passato, c’è il futuro che non regala certezze. Lo spettro di Vincenzo Montella aleggia ancora e non è detto che Aurelio De Laurentiis non decida di tornare sui suoi passi. Il presidente dei partenopei ha cercato l’ex Fiorentina fino alla fine, salvo perseverare nella scelta iniziale di affidare a Sarri le sorti del suo Napoli.
 
Ma il tecnico azzurro non è il solo a temere l’avvento di Montella. Sinisa Mihajlovic, alle prese con la prima stracittadina da allenatore del Milan, è conscio di giocarsi una fetta considerevole della fiducia societaria. 
Lo scorso 29 agosto, il tecnico campano era a San Siro, ad assistere a Milan-Empoli. E chissà che non si ripeta in occasione del derby, quando Silvio Berlusconi potrebbe rivedere i suoi piani su Mihajlovic.
 
Quando uno come Montella è a spasso, non c’è da stare sereni. Vale anche per chi, come Massimiliano Allegri, sembra avere un posto saldo sulla panchina della Juventus. Contro il Chievo, andrà in scena il più atipico dei testacoda, con i clivensi a bottino pieno e i bianconeri a zero punti. E’ ancora presto per ipotizzare gli scenari di casa Juve, ma l’allenatore livornese non è immune dai ripensamenti della società, specie se dovesse fallire all’esordio in Champions League.
 
Scenari nebulosi si profilano all’orizzonte comune di Sarri, Allegri e Mihajlovic: Montella non intende restare a guardare, almeno non a lungo…
 

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