De Rossi saluta la Roma: la sua emozionante lettera

Daniele De Rossi saluta la Roma alla vigilia della partita interna contro il Parma, la sua ultima da calciatore giallorosso. E il campione del mondo 2006 ha deciso di dire addio alla squadra della sua vita tramite una lunga lettera pubblicata sul sito societario.

Lo ha fatto allegando una foto che lo ritrae bambino con la maglia della Roma: “Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato. È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra. Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e delle sensazioni, delle facce e delle voci”.

“Permettetemi – ha proseguito De Rossi – di ringraziare tutta la Roma che ho conosciuto: la famiglia Sensi, il presidente Pallotta. Tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavorano a Trigoria. Gli allenatori che mi hanno guidato, ognuno mi ha insegnato qualcosa di importante, nessuno escluso. Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano, senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno. I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più”.

Non mancano i riferimenti a Bruno Conti, Davide Astori, Francesco Totti e il prossimo capitano capitolino, Alessandro Florenzi: “Bruno, che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio, che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita. Grazie a Davide, anche lui accanto a me per tutta la vita. Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno”.

E dopo i ringraziamenti alla famiglia e alla sua Ostia, ecco il pensiero rivolto ai tifosi: “Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta. Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere. Lo pensai anche io, finché non vidi il tatuaggio di un tifoso con scritto ’27 maggio 2013, eppure il vento soffia ancora’. Non so a chi appartenesse questo tatuaggio, ma so che il vento ricomincerà a soffiare anche da questo 27 maggio”.

“Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma. Nessuno mai vi amerà più di me. Arrivederci”, il suo ultimo saluto.

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