Real Madrid-Roma: Pagelloide giallorosso

Pietro Vultaggio, giornalista MilanoReporter, ScrivoNapoli, BuongiornoSlovacchia e opinionista Sportal.it, dà i voti agli uomini di Di Francesco.

Olsen 7.5:dopo soli sette minuti “ci mette una pezza” su un’incursione in area di Isco, lì capisce che non sarà una serata semplice. Da probabile brutto anatroccolo della serata si trasforma in Superman: evita la goleada, salvando più volte la porta. Paga con mezzo punto i tanti palloni regalati agli avversari con i suoi lanci con i piedi. Alisson ci aveva viziato.

Florenzi 6: si dà un gran daffare, dalla difesa all’attacco, però non è quello che vorremmo vedere da lui, specie quando non riesce un passaggio filtrante. Raggiunge a stento la sufficienza per il consueto encomiabile impegno.

Manolas 6.5: il migliore tra i “centrali” della partita, considerando difesa, centrocampo e attacco, ma gli arrivano addosso dalla serie “mamma li turchi”, solo che da solo non può arginare un fiume in piena e per contare le palle gol occorre un aiuto: due mani non bastano.

Fazio 4.5: impreciso e anche impacciato con il pallone tra i piedi. Non una volta, ma una sequenza di disattenzioni in marcatura segnano un avvio di stagione negativo, simbolo di una difesa colabrodo.

Kolarov 5: in Spagna sono abituati ai “terzini alti”, così viene imbrigliato nella marcatura, la scarsa vena di El Shaarawy è un’amara constatazione che incide nella sua prestazione, dato che non si sente supportato né in fase offensiva e tanto meno in quella difensiva.

N’Zonzi 4: per lunghi tratti della partita non sappiamo dove si sia posizionato, grazie al fermo immagine televisivo abbiamo modo di ritrovarlo, ma come premiamo “play” lo etichettiamo come “uno di quelli che corre là in mezzo al campo”. Leggergli i nomi e mostrargli le prestazioni dei suoi “dirimpettai” potrebbe sembrare cattiveria, sorvoliamo. 

Schick 4.5: dopo pochi minuti si divora una palla gol al limite dell’area liberato da un assist orizzontale, ma lui cosa fa? Calciando di prima spedendo il pallone quasi fuori lo stadio. Quando capita di assistere ad una “scena” simile nei campi di periferia qualcuno si lascia andare ad improperi del tipo “non è un calciatore”, ecco, nel suo caso limitiamoci a constatare che negli ultimi 12 mesi… a Roma è sempre la stessa storia.

De Rossi 6: Capitan futuro disputa una partita arcigna, con sudore lotta, si lancia in tackles in area salva risultato. Tirando le somme, però, la sua è una prestazione non ancora sufficiente, ma la raggiunge grazie a quel mezzo voto in più per l’elogio, in campo, al giovane Zaniolo dopo un’azione sulla fascia in cui salta con un dribbling Bale.

Zaniolo 6,5: gli “regalo” mezzo punto come augurio per questo giovane debuttante, talento del calcio italiano, che non si intimorisce al “Santiago Bernabeu“. Personalità e tocco di palla non gli mancano, facciamo gli scongiuri che non si perda anche lui… Ne abbiamo tutti, giallorossi e italiani, bisogno.

Pellegrini 6: entra e subito i giallorossi creano due azioni da gol, poi anche lui si spegne alla distanza, ma la reazione alla superiorità del centrocampo dei campioni d’Europa è stata buona. Non è naufragato.

Under 6: dalla sua parte Marcelo inizia alla grande, ma alla distanza il giovane talento giallorosso si ritaglia la sua partita, ha la palla per segnare ma il portiere avversario si salva egregiamente

Dzeko 5: dopo la solitudine nel primo tempo, nella ripresa gioca con maggior piglio, ma non è la sua serata e delude.

El Shaarawy 5: non inanella la seconda buona partita di fila, torna anche verso la propria area, ma l’impegno non è sinonimo di efficacia. Perde goffamente il pallone da cui gli spagnoli in contropiede si portano al raddoppio.

Perotti SV: bentornato in campo

Di Francesco 4: partita arrendevole, già dalla conferenza stampa nel prepartita si capiva che l’obiettivo era non subire la goleada, così è stato. Ma assistere alla semifinalista della scorsa Champions League, che avrebbe meritato di sfidare a Kiev proprio il Real Madrid per la conquista della Coppa a maggio scorso, scesa in campo con questa “determinazione” e disarmonia è una sconfitta peggiore del risultato.

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