Jacobone: “Milan, con la Juve lancia le stampelle!”

Il leader dei ‘Non Evoluti’, Alessandro Jacobone, con Sportal.it commenta così il complicato momento della compagine rossonera.

Alessandro, il Milan ha raggiunto il quarto posto dopo le due vittorie consecutive contro le formazioni liguri e il successo di Udine. Sei soddisfatto della classifica e delle prestazioni della formazione rossonera?

Il Milan sta vivendo una stagione particolare, anzi alquanto particolare. Dopo il cambio di proprietà e l’inserimento dei nuovi dirigenti, avrebbe avuto bisogno di poter costruire con calma il suo progetto. Ma i diversi anni di assenza dalla testa della classifica e il livello già ora raggiunto dalle concorrenti all’ Europa che conta, lo costringono a non mancare l’appuntamento con la qualificazione alla Champions League sin da questa stagione. La classifica vede i rossoneri ben posizionati nonostante i passi falsi contro Atalanta, Cagliari e soprattutto Empoli. Ma ci aspetta un ultimo scollinamento, prima di affrontare un calendario alla nostra portata che ci potrebbe mantenere nelle posizioni alte della classifica.

La collina a cui ti riferisci è formata da due squadre, la Juventus che affronterete a San Siro domenica e la Lazio che vi ospiterà a Roma dopo la sosta per le nazionali. Il Milan non ci arriva nelle migliori condizioni fisiche.

L’anno scorso si diceva che la squadra non si allenasse bene e che la scarsa forma fosse figlia di diete vegane e allenamenti dalla poca intensità. Quest’anno qualcuno accusa Gattuso di aver premuto sul pedale per tutta l’estate e per questo ci sarebbero tanti infortunati. Per quanto ne sappia io, gli atleti allenati hanno meno probabilità di farsi male e se guardiamo con attenzione le defezioni di questo periodo, esse sono figlie di traumi e non problematiche muscolari. Poi lasciatemelo dire, il Milan è vittima di un periodo davvero sfortunato. I bianconeri arriveranno a Milano con l’intenzione di cancellare il passo falso europeo avuto contro il Manchester United di Mourinho, mentre a Milanello si farà più attenzione alle parole dello staff medico, piuttosto che quelle dell’allenatore.

Alle lunghe degenze di Biglia e Caldara, le precarie condizioni di Bonaventura e Calhanoglu, si sono aggiunti gli acciacchi di Cutrone e l’infortunio del centrale argentino. A proposito di Mateo Musacchio, le notizie trapelate da quasi tutti i colleghi, raccontavano di un giocatore in grado di deambulare regolarmente, tanto da tranquillizzare tutti i presenti personalmente. Poi la cattiva notizia sulle condizioni del suo ginocchio. Come te lo spieghi?

Colgo il vostro assist per chiarire immediatamente una cosa. L’ottimismo trapelato da più parti non è stato figlio di un abbaglio generale, né tanto meno un “caso”, come ho tristemente letto sui social dove il complottismo la fa sempre da padrona. Ho personalmente potuto avere conferme sul suo stato di salute e posso assicurare che una volta rientrato negli spogliatoi, il giocatore era già con la testa focalizzato al pieno recupero per domenica sera. Nessun bluff da parte del Milan, lo posso assicurare. Mateo è un giocatore sottovalutato. Quando davanti a lui c’era Bonucci, ha lavorato sodo, in silenzio e sempre in maniera propositiva. Quest’anno invece, complice l’infortunio di Mattia Caldara, al quale non ha mai fatto mancare il suo supporto nell’inserimento del giovane italiano nei meccanismi di difesa, si è sempre fatto trovare pronto. Quasi mai sui social, da quando ha avuto i due gemellini Mateo Jr e Leon, è il classico professionista campo e casa. Gattuso l’ha più volte citato in conferenza stampa proprio per la sua professionalità. Chiudo con una confidenza. Leonardo ha parlato recentemente di giocatori che quest’estate avevano chiesto la cessione. Bene, vi assicuro che l’argentino non era tra questi, anzi. Da Milano non sarebbe mai voluto andar via, dopo una stagione da non titolare. Assenza che si rivelerà più pesante del previsto.

Che San Siro sarà domenica sera?

Il tifoso milanista è stato sempre vicino alla squadra nei momenti più delicati delle scorse stagioni, questa compresa. Si preannuncia un tutto esaurito che non lascerà spazio per uno spillo. Colgo l’occasione per invitare la tifoseria nel seguire l’iniziativa promossa dalla società in queste ore. Vestirsi di rosso o di nero, affinché il nostro stadio si trasformi nel dodicesimo uomo in campo. Viste le defezioni, aggiungerei che servirebbero anche il tredicesimo, il quattordicesimo e così via. Scherzi a parte, abbiamo battuto la Juventus in altre situazioni che ci vedevano indietro sotto diversi punti di vista. Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo e vediamo cosa succede. Sarà comunque spettacolo, perché San Siro è la scala del calcio e perché la Curva Sud ha in serbo qualcosa di speciale, qualcosa da Milan.

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