Turchia, attenti al Bobby Dixon show

Ergin Ataman è dunque andato fino in fondo. Perso per infortunio Dogus Balbay, pedina importante per la regia, ha portato agli Europei la formazione più giovane fra le 24  dell’evento dell’anno per il basket internazionale   presentando come biglietto da visita  il lancio di uno dei campioncini che più hanno colpito questa estate, il 18enne Furkan Korkmaz. Un’ala  sottile di 2 metri con una mano vellutata e una tecnica “americana” che  ha trascinato la Turchia al 2° posto negli Europei di Volos, conteso il titolo di MVP  a Charlampapoulos, il greco vincitore. E poi due  20enni il macedone Cedi Osman (MVP europeo U20 2014), una delle possibile matricole terribili, e Kartal Ozhmirak.  Nemmeno gli slavi hanno osato tanto in quanto a lungimiranza, quindi il Premio Seminatore d’Oro è suo di diritto, anche se questo uomo forte in tutto  sogna una Turchia in grado di fare l’impresa. Ma in  natura non si procede a strappi…

Personaggio carismatico, come indica anche il nome di battesimo perchè nella cultura tribale l’Atamano è il capo,   grande coraggio, dopo il disastro  degli europei in Slovenia 2013 col 17° posto di cui si è fatto carico col solito fair play Bogdan Tanjevic.  La sua forza di Ataman è la chiarezza, non si tira indietro se c’è da lanciare il dado di sfida.
 
 E a lui si deve anche la grande svolta alla guida della nazionale, tre anni fa offerta anhe a Ettore Messina: non ha battuto ciglio di fronte alla rinuncia dei due centri della NBA, il 23enne milionario Enes Kanter  he gioca con Durant e il più esperto Omer Asik che ha fatto la sua bella figura coi Bulls e il Rockets. Si  è concentrato tutto  sull’operazione rinnovamento, anche se qualcuno non vede bene la sua presenza sulla panchina , come il presidente del potente Fenerbahce che avrebbe chiesto le sue dimissioni affermando di saper plagiare i giocatori.
 
A 12 anni di distanza dalla sua fortunata esperienza con Siena che vinse l’Uleb Cup, unico trofeo internazionale e poi proseguì la sua opera con  Recalcati e Pianigiani, si ritrova di fronte il suo giovane assistente di quegli anni in veste di CT, elogia quel che ha fatto e la serietà della persona, rispetta la squadra azzurra  ma non la considera imbattibile con una riflessione un po’ maligna:  potrebbe avere il problema di trovare la chimica giusta, come successe all’ultima Turchia dei vari Turkoglu e Asik sfarinatasi dopo l’argento mondiale di Istanbul contro gli Usa di Kevin Durant. La Turchia crescendo i talenti  visti nelle giovanili negli ultimi anni conquistare  fior di medaglie agli europei   sarà una delle squadre più forti della fine di questa decade, segnatevi ad esempio Omar Duran che potrebbe essere il baby-Meneghin o il baby-Barkley, miglior giocatore con Dzanan Musa, MVP dell’europeo U16 in Lituania.
 
Squadra da non prendere per niente sottogamba, trascurata nel Power Ranking FIBA:  il 16° posto non riflette la vittoria nel torneo in Grecia , il successo con la Lituania vicecampione europeo  e la partita con la Germania persa sul filo nel torneo di Amburgo dopo un vantaggio di 26 punti. La trazione posteriore è leggerina e inesperta, a parte Sinan Guler, ammirevole sgobbone, ma fra i ragazzini spunta il nome di Ali Muhammad, un nome comune fra i turchi come i Rossi in Italia, che cela il nome di uno dei giocatori  americani  più brillante dei campionati europei. 
 
Si tratta di Bobby Dixon,  ribattezzato con le regole della repubblica islamica che obbligano a ripulire i cognome. Lo showman di Chicago, come tanti altri talenti americani, ha trovato la porta sbarrata nella NBA per colpa del suo 1,78 assurgendo alla popolarità nell’ultimo decennio in Europa come  uno dei play  più spettacolari. Ha giocato 5 formazioni in Francia, alla Benetton per una stagione tornando poi nel finale di quella successiva e contribuendo anche alla scalata di Brindisi prima di trovare la sua Mecca in Turchia. 
 
Arrivato nel 2012  nel paese della Mezzaluna ha messo le tende raggiungendo questa stagione  il culmine del successo frantumando con fragore  equilibri cristallizzati negli anni. Il  successo del Pinar Karsiyaka ha fatto ancor più scalpore di quello di Sassari in Italia. Il primo segnale fu il successo nella Coppa di Turchia in finale con l’Efes al quale è seguito pochi mesi dopo il 4-1 sempre con l’Efes nella finale della Lega Turca  suggellata dal titolo di MPV di Ali-Bobby  in una stagione incredibile, con 17,3 punti di media 3,8 rimbalzi, 4,5 assist,1,9 recuperate. Di lui si parla di un nuovo Aladino, vedremo se saprà fare altrettanto con questa nazionale-baby che suscita molto simpatia e che a prima vista sembrerebbe in viaggio scolastico, non fosse per lo spirito indomabile di Ataman che assomiglia più alla stirpe dei grandi coaches slavi per i quasi l’impossibile non esiste.
 
La Turchia  è andata una sola volta sul podio nel 2001 quando organizzò l’Europeo ad Ankara perdendo la finale con la Jugoslavia di Stetislav Pesic nell’edizione successiva a quella vinta nel ’99 dall’Italia a Parigi con Bodan Tanjevic che più tardi sarebbe diventato la quinta colonna del basket ottomano senza scalfire il suo prestigio e la sua vena romantica anche quando le cose non sono andare per il verso giusto.
 
Due anni fa in Slovenia i turchi hanno perso da Finlandia (55-61), Italia (75-90), Grecia (61-80), Russia (77-89) e vinto solo con la Svezia (87-74). Turkoglu e Asik hanno chiuso con la squadra, è tornato Ersan Ilyasova, una delle alti alte europee di maggior qualità e rendimento che ha avuto l’onore di ottime stagioni coi Bucks, vedi una bella collezione di doppie-doppie rare per un europeo e dalla prossima stagione passa a  Detroit. Ben 6 giocatori di Berlino sono sotto i 25 anni, della squadra del 2013 gli unici superstiti sono Erden, Guler, Ilyasova, Savas. Il naturalizzazione di Bobby Dixon ha impedito allo sloveno Prelzdic, anche lui naturalizzato, di essere fra i 12 . All’ultimo è stato lasciato a casa anche Birkan Batuk (25 anni, 1,96, sf) per privilegiare il talento di Cedi Osman e Furkan Korkmaz.
 
Questa la squadra he affronterà Bobby DIXSON/Ali Muhammed (32, 1,78, pg, Illinois/Usa), Kartal OZMIRAK (20, 1,89, pg), Cedi OSMAN (20, 2,01, sg, Ohrid/Mak), Sinan GULER (32, 1,92, sg), Furkan KORKMAZ (18, 2,00, sg), Milih MAHMOTOGLU(25, 1,91, sg),  Huseyn KOLSAL (24, 1,95, sg), Furkan ALDEMIR(24, 2,07, pf), Ersan ILYASOVA (28, 2,08, pf), Baris HERSEK (27, 2,07, pf), Semih ERDEN (29, 2,11, c), Ogus SAVAS (28, 2,11, c), allenatore Ergin ATAMAN, assistenti Ufuk Sarica, Kikret Sekizkok.
Il calendario: 5 settembre Italia ore 21, 6 Spagna ore 21, 7 giorno di riposo, 8 Germania 17.45, 9 Serbia ore 14.30, 10 settembre Islanda ore 21.
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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