Oklahoma fa il colpo a San Antonio

Nei playoff dopo il peggio spesso arriva subito il bello. Cambiato di 180°, come succede solo nelle pieces teatrali,  lo scenario di gara2 di semifinale a San Antonio: Oklahoma ha vinto di 1 punto con un’azione finale da thrilling – 13 secondi e 5 decimi da galleria degli orrori, arbitri  in…. pausa  caffè… –  risollevandosi dalla serataccia della prima finita con 32 punti di scarto dopo che i 43 di ritardo sembravano non lasciare speranze ai Thunder, fra l’altro già sconfitti 2 volte nella regular season in Texas e altre 2 volte in precedenza sul loro campo dove hanno perso solo una gara in tutta la loro stagione-record.
 
Fra gara2 e gara3 di venerdì a Oklahoma City, nella NBA scorrerà impetuoso il fiume delle polemiche spinto dalle immagini del replay dei fatali 13 secondi. Ha subito alzato le cataratte, in sala stampa, un ringhioso Gregg Popovic per le due mancate chiamate a favore della sua squadra, dimenticandosi però della brutta partenza, con 12 errori nei primi 13 tiri. San Antonio era arrivata affannosamente a un punto nell’ultima azione, dopo però essere stata sotto di 5 nel finale, da 91-96 a 97-98.
 
Succede che i Thunder hanno il possesso sulla rimessa in attacco e l’affidano a Dion Waiters. Oklahoma è frastornata e mostra di non avere uno schema per la rimessa. Ginobili roteando le sue mani come alabarde spaziali impedisce il passaggio,  vista la malaparata e lo scorrere dei secondi Waiters gli piazza una gomitata sul petto facendogli perdere l’equilibrio, ma nessuno riesce a liberarsi,. Sono passati più dei 5” regolamentari  quando decide di lanciare la palla sulla linea di metà campo a Durant, che come riflessi non è un fulmine, e se la fa rubare da Denny Green.
 
Ci sono già due errori sulla rimessa, il fallo dell’attaccante e l’infrazione, ma gli arbitri lasciano correre. Denny Green opta per il contropiede invece di organizzare l’ultima azione, ma Oklahoma riesce a recuperare in difesa, verticalizza sulla sinistra all’uomo più libero, Patty Mills, che non trova il guizzo, passa la palla a Manu Ginobili e taglia sull’angolo libero. L’argentino in palleggio non trova un varco per l’entrata, sul secondo palleggio, vede Mills libero alle sue spalle per un tiro dal corner e gli passa il pallone in revers. L’australiano è in serata no (2/9 e 1/6 all’arco) e finisce nel peggiore dei modi per lui, con un air ball, ma non per la squadra, perché la palla finisce nella mani di Aldridge che invece è il più caldo della serata: 41 punti.  
 
Il match non è finito, Aldridge un po’ legnoso e anche stanco, così Sergi Ibka gli strappa la palla di mano rinculando a terra. Grandissima difesa, ma Popovich reclama il fallo e il terzo errore arbitrale a danno della sua squadra. Aspettiamo tutti con ansia, entro le prossime 24 ore, la nota dell’osservatorio arbitrale della NBA sulla discussa terna, dato per scontato che gli Spurs non possono attaccarsi a questi maledetti 13 secondi: irriconoscibili rispetto a gara1 come percentuali di realizzazioni, gioco, reattività, lucidità, troppo sbilanciati su Aldridge che ha segnato 41 punti, quasi la metà di un team noto per la lunghezza della sua panchina.
 
Mettiamoci il 26,1 per cento da 3 (0/3 Leonard, 0/2 Parker, 1/6 Mills) contro il tetto del 60% della prima, i 2 punti e 1/8 di Duncan tenuto ultimamente troppo in naftalina dal suo coach, un Kawhi meno mordace di quello che non ha sbagliato mai una gara in tutta la stagione, 11 rimbalzi in meno (37/48) e 11 liberi segnati contro 17, più i meriti dei vincitori, i 29 punti di Westbrook e i 28 di Durant all’altezza della loro fama, l’ottima difesa dei Thunder e soprattutto la reazione positiva della squadra di Billy Donovan, il nuovo coach, sotto esame al suo primo playoff.
 
Sportivamente non ci si può attaccare all’arbitraggio, anche se non ci sono dubbi sulla gomitata subita da Ginobili e sull’infrazione di tempo di Waiters c’era la possibilità di correggersi con l’istant replay e dare la rimessa agli Spurs. Ma chi può dire che sarebbe stato abbastanza per vincere in una serata dove l’ingranaggio si è spesso inceppato, e soprattutto ritenersi più meritevoli della vittoria dei Thunder?
 
Nel remake della finale dell’Est dell’anno passato, Cleveland ha vinto grazie al 30-19 del primo quarto. Negli altri tre la gara è stata equilibrata. LeBron ha tirato il gruppo, in odore di tripla-doppia, ma grazie anche ai 17 rimbalzi di Kevin Love costretto a trasformarsi da grande attaccante a rimbalzista per amor di causa (ok Thompson, ma il russo Mozgov, il secondo centro, è trattato come un arnese usato)  gli Hawks hanno vinto il duello sotto canestro (48-21) e il tedeschino Schroder, il giocatore europeo più moderno in circolazione, ha fatto meglio di un certo Kyle Irving segnando 27 punti e partendo dalla panchina.
 
Non bene nel tiro tre pilastri del quintetto: i due all-star Millsap (6/19 e 0/3 dai 3 punti) e Horford (4/13) e Kent Bazemore (6/14 e 3/10 da 3). E la trazione posteriore Teague-Korver ha prodotto 11 punti soli, per il 35enne cecchino 3 liberi segnati e nessun canestro, una buona occasione per il folletto Schroder che, non dimentichiamo, è stato il top-scorer degli europei.
 
Per il mercato, il cacciatore di teste Vlade Divac ha intervistato anche Mark Jackson, ex Warriors fino al 2014, e Jeff Hornacek (ex Phoenix). Che il suo zelo sia in realtà un sondaggio per chiedere ai candidati della panchina dei Kings se vogliono Counsins o meno? I Clippers, parola di Doc Rivers, confermano Paul, Griffin e De Andre Jordan. A Washigton è forte la delusione per aver mancato i playoff, come coach è arrivato Scott Brooks che vorrebbe portare il “suo” Kevin Durant dei tempi di Oklahoma. Il presidente Ted Leonis ha confermato il gm Ernie Grunfeld e detto sì allo scambio coi Bucks di Marcin Gortat, il centro polacco, per la promettente pont-guard canadese Tyler Ennis. A Denver Darrell Arthur diventa free agent e chiede un pluriennale: è fra i confermati. 
 
SKY – Oggi 3 maggio differita Spurs-Thunder ore 16.30 SS Plus HD e 22 3HD; diretta Cavaliers-Hawks ore 2 SS (2HD) di giovedì 5 maggio, differita ore 18 3HD e 22 2HD; per G3 di Thunder-Spurs diretta ore 3.30 SS 2HD. Sabato 7 maggio, differita ore 15.30 2HD; sempre sabato 7 maggio alle ore 23 (2 HD) diretta di gara3 di Miami-Raptors, differita domenica 8 ore 13 SS 3HD. 
 
PLAYOFF, Semifinali. Est, G1:CLEVELAND-Atlanta 104-93 (30-19, 21-23; 23-29, 3o-23; 25 L. James 11/21 2/4 da3 tl1/1 7r 9 5re 4pe, 21 K. Irving 8/18 3/5 da3 tl2/2 8a, 17 K. Love 4/17 3/9 da3 11r, 8 T. Thompson 14r; 27 D. Schroder  10/20 5/10 da3  3r 6a 5pe, 17 P. Millsap 6/19 0/3 a3 tl5/8 13r 4st, 16 K. Bazemore 6/14 3/10 da3 12r, 10 A. Horford 4/13 0/1 da3 6r). Ovest, G2: San Antonio-OKLAHOMA 97-98 (21-29, 32-27; 23-21, 21-21; 41 L. Aldridge 15/21 1/1 da3 tl10/10 8r 3a 2st, 14 K. Leonard 7/18 0/3 da3 tl0/2 7r, 7 T. Parker 3/9 0/2 da3 6a, 2 T. Duncan 1/8 9r 2a; 29 R. Westbrook 11/25 1/6 da3 tl6/8 7r 10a 2re, 28 K. Durant 11/19 1/2 da3 tl5/5 7r 4a 5pe, 12 S. Adams 5/6 tl2/2 17r 1 S. Ibaka 5/10 2/5 da3 5r, 12 E. Kater 4/7 8r). 
 
STANOTTE  – Est: G1 Toronto-Miami. Ovest G2 Golden State-Portland
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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