Chiesta la revoca di due scudetti alla Mens Sana

Dopo un lungo dibattimento, la Procura Federale  della Federbasket ha chiesto la revoca degli scudetti e delle Coppe Italia vinte dalla Montepaschi Siena nel 2012 e nel 2013, e della Supercoppa 2013.  Questo in merito al settennio preso in considerazione dalla Procura di Siena che ha chiuso l’indagine nel 2014, dopo due anni di lavoro in collaborazione del nucleo della Guardia di Finanza di Siena per la cosiddetta “operazione Time Out” .  Questa la richiesta formulata al termine della seconda udienza del processo sportivo a carico della dirigenza della Mens Sana Basket SpA dichiarata fallita: le accuse sono di ricettazione, associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e bancarotta fraudolenta.

Per l’ex amministratore delegato, presidente e general manager dell’epopea senese, Ferdinando Minucci, è stata chiesta la radiazione, così come per Paola Serpi (vicepresidente e presidente del Collegio dei revisori dei Conti della banca senese) e Olga Finetti (segretaria). Per gli altri dirigenti, il direttore sportivo Jacopo Menghetti, Luca Anselmi e Cesare Lazzaroni è stata chiesta l’inibizione rispettivamente di 5,4 e 3 anni.

La sentenza de tribunale cestistico è attesa nella giornata di venerdì. Nel caso di revoca i 5  titoli non verrebbero riassegnati, ma Siena presenterebbe ricorso appellandosi anche al Tribunale del CONI.

E’ stato il sindaco di Siena a sostenere il principio della costituzione di parte civile della nuova società creata dopo il fallimento, per una legittimità sportiva dei successi e anche probabilmente per poter accedere al credito dei NAS, i bonus previsti per i cartellini dei giocatori usciti dal club e messi sul mercato che costituirebbero un credito, mentre sono stati incamerati dalla Federazione come per altri analoghi casi di fallimento. I reati ascritti dalla Procura in pratica si riferiscono alla storia della cessione del marchio a una srl riminese per 7 milioni attraverso un mutuo della banca senese. Senza quella cifra il club non avrebbe potuto ottenere l’iscrizione per mancanza dei requisiti e fare operazioni di mercato, mentre ha assolto regolarmente alle norme fiscali e agli oneri previsti dalla Fip.

A cura di ENRICO CAMPANA.

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