World Baseball Classic, Italia eliminata

L’Italia accarezza a lungo il sogno, va subito in vantaggio e tiene a secco il Venezuela per 5 riprese, letteralmente dominate dal capolavoro di AJ Morris, lanciatore partente azzurro che non concede valide al lineup stellare latino americano. Reagisce con la potenza di John Andreoli al pareggio, che arriva al settimo, per errore della difesa azzurra, ma al nono inning, il rilievo DeMark non riesce a difendere il minimo vantaggio, subendo il fuoricampo da Miguel Cabrera, uno dei più forti battitori della storia, a secco fino a quel momento. Il Venezuela si costruisce poi con tattica perfetta un vantaggio di 2 punti che Alex Liddi dimezza all’ultimo attacco. Finisce 3-4, con l’Italia che esce dal torneo e dal grupo de la muerte a testa alta, la consapevolezza di appartenere a questo livello di gioco e di averlo fatto sapere al mondo, non solo del baseball.

La partita senza domani, ultima del primo turno del Gruppo D del World Baseball Classic, spareggio fra Italia e Venezuela, inizia con una novità obbligata e non positiva nella formazione di Marco Mazzieri. L’infortunio che ha costretto Brandon Nimmo a lasciare il campo durante la gara con Porto Rico è uno stiramento al bicipite femorale che, con la sua prognosi di 2 settimane, mette fine alla manifestazione per l’esterno prima scelta dei Mets.

Al suo posto entra da subito Andrew Maggi, a sinistra e nono nell’ordine di battuta, Cervelli torna dietro al piatto, con Butera DH.

Quella delle braccia stanche dopo tre giorni di battaglie, che doveva essere la partita degli attacchi, si rivela invece la più stretta e bella del Gruppo D. Gran parte del merito va ascritto al partente azzurro AJ Morris, autore di una prestazione stellare.
Il lanciatore destro dei Cincinnati Reds avvia la sua gara con una concentrazione e una grinta impressionanti: lavora l’area di strike alla perfezione e lascia al piatto in fila Ender Inciarte e l’All-Star Martin Prado, poi è un guizzo di Descalso, che si alza a intercettare la legnata della leggenda Miguel Cabrera a mezz’aria, a portare il terzo out.

Il partente scelto da Vizquel è Omar Bencomo, nel 2014 ottimo nel Milano ’46 in Serie A, contro il quale l’Italia, che sfoggia per questa gara la casacca azzurra, va subito in vantaggio, grazie a John Andreoli che, con 2 strike, batte un doppio contro la recinzione al centro e corre fino a casa sul singolo a destra di Daniel Descalso. Cervelli alza una corta volata al centro, poi Segedin tocca valido al centro, ma sulla secca linea di Colabello il seconda base venezuelano Rougned Odor restituisce il favore a Descalso e vola in cielo a effettuare la seconda eliminazione. Il K di Butera mette fine alla ripresa.

Morris prosegue la sua prova stellare e nel secondo attacco del Venezuela si libera in sequenza di Martinez (terzo K), Odor e Gonzalez, nel terzo di Escobar e Herrera, che battono in diamante rispettivamente su Liddi e Cecchini, chiudendo nuovamente con uno strikeout, questa volta di Chirinos.

In mezzo, il secondo attacco azzurro, nel quale, con 2 out, Andrew Maggi picchia un doppio nell’angolo destro del campo, ma questa volta Andreoli, che nel turno si esibisce in un lungo fuoricampo a sinistra in foul, è ingannato dal cambio di Bencomo, per il terzo strike.
Descalso inaugura il terzo attacco con la base per ball e arriva in seconda su balk di Bencomo, quindi Cervelli batte una linea nel guanto di Escobar e Segedin rimane al piatto; Colabello riceve la seconda base ball della ripresa, ma il pitcher venezuelano ne esce alla grande con il suo quarto K della serata, il secondo ai danni di Butera.

Nel quarto, ricomincia il lineup di Vizquel con Inciarte, che è il primo corridore ad andare in base, per ball; Prado tocca molto angolato verso destra, dove però fa ottima guardia Segedin, che con una bella corsa raccoglie al volo e gira in prima a Colabello il doppio gioco. Molina batte profondo oltre il diamante, dove però c’è Cecchini, che agguanta la palla in back-hand e spara una fucilata a Colabello, per un altro inning da 3 su-3 giù.

Non c’è più Bencomo, ad affrontare Liddi nella parte bassa del quarto, ma Deolis Guerra, che gli Azzurri non hanno visto nella precedente partita: il destro dei Dodgers fa alzare 2 facili volate su Inciarte a Liddi e Cecchini e lascia al piatto Maggi.
Inizia il quinto e Victor Martinez riceve 4 ball, ma sulla debole battuta di Odor, Descalso assorbe sul corridoio, tocca Martinez e gira in piroetta verso Colabello per il secondo doppio gioco della partita. Morris s’incarica di chiudere con lo strikeout di Carlos Gonzalez, il quinto per il partente azzurro.

Con Andreoli primo fuori, Descalso tocca una rimbalzante che Guerra devia col guanto e trasforma in un singolo, mettendo Prado fuori tempo. Dopo l’out di Cervelli, Segedin va in base per ball, ma Colabello è al piatto e anche il quinto si chiude senza che il tabellone registri novità.
Novità che invece arrivano sul monte italiano, dove non c’è più AJ Morris (nessuna valida concessa al Venezuela in 5 riprese, 1 base e 5 strikeout), sostituito da Trey Nielsen che passa in base Escobar e fa battere in diamante a Herrera la palla ideale per un doppio gioco, ma il tiro di Descalso a Cecchini è troppo alto e da 2 fuori potenziali, si gioca con prima e seconda occupate e 0 out. Chirinos batte su Liddi, che tocca il cuscino, eliminando Escobar, ma assiste poi fuori misura a Colabello. Un’altra doppia eliminazione mancata che fa avanzare Herrera. Inciarte tocca un singolo a destra sul quale Colabello si tuffa generosamente, ma Herrera vola a segnare l’1-1 e Chirinos in terza.

Mazzieri manda sul monte Pat Venditte, che affronta Prado da destro, facendogli alzare un’alto pop preda del guanto di Cecchini, con immediata replica per Cabrera.
Nel sesto attacco azzurro, dopo la volata al centro di Butera e il K di Liddi, Guerra è sostituito da Jose Alvarado, singolo A di Tampa Bay, altro lanciatore nuovo per le mazze azzurre sul quale Cecchini tocca facile verso Escobar.
Nuovo cambio sul monte azzurro per il settimo, con il mancino Tommy Layne che ottiene 2 out con la linea di Martinez su Descalso e una ‘parata’ in 2 tempi in tuffo di Colabello, che poi assiste in prima al suo lanciatore. Gonzalez va in base per ball e arriva salvo in seconda nonostante il tentativo di Cecchini di giocare verso Descalso la profonda battuta di Escobar. Layne lascia al piatto Herrera e chiude la porta all’attacco venezuelano.

Il nuovo vantaggio dell’Italia arriva dalla mazza di John Andreoli, che manda la palla oltre la recinzione dell’esterno centro: un solo-homer che vale il 2-1.
Tiago Da Silva è il nuovo pitcher azzurro per l’ottavo e si libera agevolmente di Chirinos, Inciarte e Prado.
Nel nono, Guerra concede la base a Segedin ma, dopo la visita, Colabello batte in doppio gioco e Butera rimane al piatto.

Per la parte bassa della ripresa, gli azzurri schierano Mark DeMark, immediatamente castigato da un lungo homer al centro di Miguel Cabrera, che riporta le squadre in parità, 2-2. Il closer accusa il colpo e concede la base a Martinez, sostituito a correre da Solarte, subendo poi un lungo doppio, che per un centimetro la recinzione dell’esterno centro restituisce al campo, di Odor, che gli arbitri devono verificare esaminando la registrazione TV. Il Venezuela passa per la prima volta in vantaggio nella gara: 3-2.
Entra Fraylin Florian e la difesa è tutta spostata a destra per Gonzalez, il quale infila perfettamente il corridoio lasciato scoperto sulla terza base, manda Solarte in terza, ma chiede troppo alle sue gambe ed è eliminato in seconda base dall’assistenza di Maggi. Escobar mette a terra la palla per uno squeeze play perfetto, che fa segnare a Solarte il 2-4, ma è anche il secondo out. Altuve, entrato per Herrera, tocca facile sulla testa di Andreoli e l’Italia va a battere per la nona volta e affrontare i lanci di Francisco Rodriguez, 44 salvezze a Detroit lo scorso anno. Alex Liddi lo accoglie con un lunghissimo fuoricampo al centro al primo lancio. Cecchini e Maggi sono eliminati da Escobar. Andreoli tocca su Prado ed è l’ultimo out dell’avventura della Nazionale azzurra al quarto World Baseball Classic.

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